Il barocco? Un lusso con Pinnock e Orliński

Successo dell'appuntamento del festival Anima Mundi nella Cattedrale di Pisa

Orliński e Pinnock (di spalle) durante il concerto (foto concessa da Anima Mundi)

Orliński e Pinnock (di spalle) durante il concerto (foto concessa da Anima Mundi)

Pisa, 13 settembre 2019 - C'erano due buoni motivi per non perdersi il concerto della rassegna Anima Mundi in Cattedrale. Uno rappresentato dalla tradizione, ovvero Trevor Pinnock con il suo English Concert, la quintessenza della fortuna della musica barocca grazie a una prassi mai interrotta di gusto e rigore dal 1972. L'altro rappresentato dalla nuova realtà del canto barocco, il polacco Jakub Jósef Orliński, controtenore con la passione per la breakdance divenuto negli ultimi anni sempre più protagonista in ambito concertistico e discografico. Un abbinamento che sulla carta era molto allettante per gli appassionati di musica, ma che è andato oltre le aspettative. L'ascolto del repertorio proposto dal concerto e dal solista ha ricordato quello in un'incisione discogrrafica tanta è stata la cura dei dettagli e l'assenza di imperfezioni non rare in esecuzioni dal vivo. Va dato merito anche a chi ha compilato il programma di aver puntato su una durata non eccessiva e sull'equilibrio tra le composizioni scelte.

Cominciamo da Pinnock: il fatto di aprire e chiudere la serata con Georg Friedrich Haendel ha dimostrato come le musiche dell'autore tedesco che gli inglesi considerano proprio (chiamandolo Handel) siano nel Dna del complesso e del suo direttore. L'interpretazione dei due Concerti grossi 1 e 5 dall'Opera 6 ha mostrato l'assoluta naturalezza del suono trovato dall'ensemble, compatto e al tempo stesso che evidenza i suoi musicisti come la violinista Nadja Zwiener o la sezione violoncelli-contrabbasso. Orliński è entrato in questa sonorità imponendo anche la sua grazie a una voce che si caratterizza dal timbro, dalla precisione e dalle sfumature. La sua esecuzione dello Stabat Mater di Antonio Vivaldi e del Tam non splendet di Nicola Fago ha evidenziato gli aspetti drammatici dei testi religiosi, evidenziando le note medio-basse del suo registro.

Un giusto compendio della sua arte vocale è arrivato con i fuori programma tratti dal suo album Anima Sacra, dove invece Orliński ha dato dimostrazione di tecnica solida anche nelle note più alte. Grande successo da parte del pubblico, con il cantante festeggiato in modo particolare a fine serata da tanti spettatori.