Il medioevo si illumina con l'Orlando Consort

Il quartetto vocale inglese ha presentato un programma dedicato a Guillaume Dufay e ai suoi contemporanei

Orlando Consort

Orlando Consort

Firenze, 12 marzo 2018 - All'inizio del XXI secolo era uscito un album che univa la liturgia sacra medievale con il jazz contemporaneo: il risultato del disco, Extempore, era di grande livello dal punto di vista contenutistico e sonoro. A collaborare con la formazione jazzistica Perfect Houseplants era il quartetto vocale Orlando Consort, uno dei grandi ensemble della scuola britannica specializzato nella polifonia dall'XI al XV secolo. La storia del gruppo inglese, fondato nel 1988, è caratterizzata da un'importante atttività concertistica e da una vasta discografia. La presenza fiorentina agli Amici della Musica (in unica data italiana) ha permesso al pubblico di apprezzare il loro stile e il lavoro di ricerca di repertorio da adeguare alle caratteristiche delle quattro voci (controtenore, due tenori e un baritono). Una sonoriità talmente accurata che ha portato l'ascoltatore a rivivere nel passato.

Il programma era incentrato su Guillaume Dufay (1397-1474) e alcuni suoi contemporanei: inoltre di Dufay è stata privilegiata la produzione sacra che in parte risentiva dello stile dei  predecessori, a partire da Guillaume de Machaut. Ma nonostante la provenienza franco-fiamminga, il maestro passò molto tempo in Italia, soprattutto a Roma e Firenze. E' stato quindi naturale per l'Orlando Consort presentare il Vergine Bella su testo di Petrarca in mezzo a brani sacri di grande fascino come quelli dalla Missa Sancti Jacobi, Nuper rosarum flores e Ave regina caelorum in due versioni. Di grande effetto anche il recupero di A une dame di Antoine Busnoys e di S'elle m'amera / Petite Camusecte di Johannes Ockeghem,  a dimostrazione di come la formula del gruppo (coraggiosa per riproporre un repertorio non popolare) sia quella giusta ormai da trent'anni.