Il clavicembalo brilla nel cenacolo

Marco Mencoboni ha proposto a San Salvi un programma dedicato ai compositori francesi

Marco Mencoboni (foto L'Homme Armé)

Marco Mencoboni (foto L'Homme Armé)

Firenze, 18 ottobre 2020 - Il clavicembalo in Francia nel XVII e XVIII secolo è stato uno strumento che ha attratto molti compositori. Non solo i più noti come François Couperin e Jean Philippe Rameau, ma tanti altri avevano raggiunto livelli compositivi importanti. Lo stile francese aveva come caratteristiche principali la leggerezza e l'eleganza delle musiche di autori oggi poco conosciuti, specialmente in Italia. Musicisti che a loro volta sfruttavano le possibiltà tecnico-epressive dello strumento, con i registri che permettevano di cambiare sonorità.

Un programma legato a questo repertorio a cavallo tra due secoli è stato presentato dal clavicembalista Marco Mencoboni, all'interno della rassegna Concerti al cenacolo organizzata da L'Homme Armé. Mencoboni  ha avuto il merito di proporre cronologicamente le musiche a partire dalla grande lezione di Couperin, per mostrare come uno stile sia stato patrimonio comune di tanti compositori.  La descrizione di persone o situazioni passa attraverso l'abilità tecnica e il gusto della cantabilità, facendo scoprire autori come d'Anglebert, Forqueray, Dandrieu, Babastre, Royer.

Mencoboni si muove perfettamente a suo agio tra queste musiche, la cui esecuzione è alternata a introduzioni utili a comprenderne il contesto storico e artistico. Un concerto applauditissimo, reso ancora più affascinante dall'ambientazione nella sala del cenacolo di Andrea del Sarto al Museo di San Salvi.