L'università del blues, in cattedra John Mayall

Il musicista in concerto a Firenze nell'ambito del tour italiano. In apertura Francesco Piu

John Mayall

John Mayall

Firenze. 24 marzo 2019 - E' chiamato L'università del blues. Ha formato generazioni di musicisti come Eric Clapton, Peter Green, John McVie e Mick Taylor. A lui si sono rivolti tutti, americani compresi, per capire come si potesse interpretare al meglio il genere. Anzi viverlo. John Mayall, 85 anni, da Manchester, letteralmente impersona il blues tanto da non fermarsi mai,nonostante l'età che avanza. In Italia sono otto le date che vedono Mayall sul palco: una di queste è Firenze (Tuscany Hall, lunedì 25 marzo, ore 21). Ma non ci sono solo le esibizioni dal vivo a caratterizzare questo periodo. Il bluesman è fresco di una nuova incisione che si aggiunge a una discografia che parte dai Sessanta. “Nobody Told Me” vanta inoltre una lista impressionante e variegata di collaborazioni, con chitarristi come Joe Bonamassa, Carolyn Wonderland, Todd Rundgren, Larry McCray, Alex Lifeson e Stevie Van Zandt (Little Steven). L’album è stato registrato presso lo Studio 606 in California dove sono stati prodotti molti dischi importanti.

«Questo progetto è stato realizzato con amore e non vedo l'ora che la gente senta i fuochi d'artificio che sprigiona - spiega John Mayall - il tempo è volato da quando siamo stati dal vivo in Europa l’ultima volta. Carolyn Wonderland si unirà a noi con le sue incredibili doti alle sei corde, Greg Rzab e Jay Davenport saranno la mia potentissima sezione ritmica, come sempre. Il blues è più forte che mai!». Sul palco Mayall si presenta generalmente con due tastiere, una Roland e un Hammond, a cui si aggiungono le fedeli armoniche e la chitarra. Ad aprire la serata (alle 20.15 circa) sarà Francesco Piu, artista sardo che porterà sul palco la sua esplosiva di blues, funky e rock in chiave acustica.«Ho saputo due mesi fa che aprivo per Mayall e più o meno per me è un ritorno al passato. Al primo vinile di cui ho un ricordo, il Jazz Blues Fusion. Su quel disco ho provato a fare le mie prime scale pentatoniche con la chitarra. Poi ho già aperto per un suo concerto: era il 2004 al Narcao Blues Festival in Sardegna. C’è stato tempo per una stretta di mano e un autografo.

Però le date di questo tour sono otto e ci sarà modo di parlare un po’ insieme della sua storia».