Ballando con le stelle, Ciacci: "Così si raccontano storie"

Incontro con lo stilista personaggio di punta del sabato di Rai Uno

Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro durante la loro performance (LaPresse)

Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro durante la loro performance (LaPresse)

Firenze, 5 aprile 2018 - "Ho lavorato con Mariangela Melato che mi manca tanto, e che adorava ballare: spesso stavamo insieme in casa il sabato sera e in qualche modo si giocava. Adesso che non c’è più sento che lei sarebbe felice per me e forse anche un po’ fiera". Prima di restare chiuso giornate intere dentro l’auditorium per le prove di Ballando con le Stelle, show del sabato sera, Giovanni Ciacci senese ma che ha vissuto anche ad Arezzo e si è formato a Firenze città dove torna spesso e volentieri, ha tempo per parlare. Ciacci è un nome in ascesa della televisione italiana. Uno bravo e gentile: stilista, costumista, colto cultore della bellezza senza ostentazioni. Tutti i giorni è con Caterina Balivo su Rai Due a Detto Fatto per dare giudizi – mai cattivi –su come si agghindano i vip. All’improvviso tra i protagonisti del seguitissimo show di Milly Carlucci su Rai Uno.

Giovanni lei è una rivelazione del programma.

«Per me è un’esperienza talmente intensa e forte che non so neppure spiegarla. C’è questo enorme calore della gente che mi ferma per strada, in treno e al ristorante per farmi gli auguri per la gara. Non mi era mai successo in tutta la mia vita. Ho passato trent’anni dietro le quinte a pensare a costumi e idearne: adesso all’improvviso sono io davanti allo schermo. La cosa mi fa quasi paura».

Come ha iniziato?

«Come costumista di Valeria Marini al Bagaglino, poi sono ho lavorato con Alessandrelli ex portiere della Juve nei suoi negozi di Arezzo. Ho fatto esperienza come costumista con Fernanda Gattinoni. E poi Firenze: sono cresciuto con la moda Anni ’90 con l’avanguardia della moda, con Pitti che stava rilanciando i giovani, con Sandro P., Cavallini, Luisa Via Roma: stilisti emergenti di quella Firenze minimal che ha creato un genere nel mondo. Poi, ciliegina sulla torta, sono creciuto con la musica di Carlo Conti che metteva in discoteca. E ho fatto pure la claque a Pananriello».

Ballando con le stelle: che dice di questa polemica che giudica il fatto che balli con un uomo?

«Non posso spiegare in trasmissione la storia della cultura e dell’arte. Se si pensa al barocco, dove tutti i ruoli delle donne nelle opere venivano fatte dagli uomini; o alla cultura di Paesi mediterranei dove perfino la danza del ventre era appannaggio degli uomini, mi viene da ridere».

Ha sdoganato il ballo unisex: qual è il problema?

«C’è chi dice che due uomini non debbano ballare insieme. Ma io sto lì proprio per far cambiare idea. Io penso che non sia giusto, ma ne prendo atto e ne faccio tesoro. Anzi, cerco di far cambiare questo giudizio magari in qualcosa di positivo».

‘Ballando’ è una trasmissione speciale: c’è il cuore di una grande donna come Milly Carlucci.

«E’ una trasmissione pulita, per famiglie, facciamo tanta fatica ma alla fine è un piacere per tutti. Dallo schermo è giusto che passi il messaggio che il ballo è libertà sotto ogni profilo: di peso, perchè puoi essere ciccione in santa pace e ballare; di sesso, di colore. Cerchiamo di rompere le barriare con il ballo. E’ un linguaggio universale. Ci sono stati film epici che raccontano storie senza parole e solo con dei passi di danza. Un motivo ci sarà».