Firenze, 30 ottobre 2018 - Tra i grandi patrimoni musicali italiani, quello dei madrigali è forse meno ricordato rispetto ad altri. Eppure è straordinario sia dal punto di vista creativo, dato che alle note di autori importanti si aggiungono testi scritti da letterati quali Francesco Petrarca,Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. Claudio Monteverdi, Luca Marenzio, Carlo Gesualdo da Venosa sono la punta di diamante del patrimonio che ci è stato lasciato tra il XVI e i XVII secolo. Questi compositori, oltre ad altri, sono stati inseriti nel programma del concerto de Les Arts Florissants, formazione con base in Francia ma con vari innesti da Regno Unito a partire da Paul Agnew, tenore e direttore associato che affianca il direttore principale che è William Christie.
Per la prima volta agli Amici della Musica, l'ensemble (un sestetto vocale guidato da Agnew) ha presentato un programma impegnativo e affascinante. Nella prima parte il Gesualdo sacro ha aperto per brani di Luzzasco Luzzaschi, Monteverdi, Marenzio e Benedetto Pallavicino dove il tema dell'amore e dei baci oltre alla storia del pastore Tirsi hanno mostrato un forte impegno interpretativo per sottolineare le emozioni che i madrigali contengono in testo e musica. Uno sforzo che è continuato nella seconda parte interamente dedicata al Libro I dei Madrigali a cinque voci di Gesualdo. Quindici pezzi dove amore e sensualità vengono trattati con soluzioni musicali affascinanti dal punto di vista armonico e melodico.
Ascoltare Les Arts Florissants dal vivo è poi un'esperienza piena di fascino. Intonazione perfetta e rigore si uniscono allo studio e alla resa delle sfumature dei testi. L'intesa è perfetta, ottenuta con apparente semplicità. Successo pieno da parte del pubblico del Saloncino della Pergola che ha sfidato una serata fredda per un repertorio da conservare con cura nella nostra memoria.