Armenian Orchestra nel segno di Caikovskij

"Francesca da Rimini" e due pagine beethoveniane nel concerto al Teatro Verdi diretto da Eduard Topchjan

La pianista Maya Oganyan e il direttore Eduard Topchjan

La pianista Maya Oganyan e il direttore Eduard Topchjan

Firenze, 22 ottobre 2021 - Un tour di tre date che si è dovuto ridurre a un solo appuntamento per cause di forza maggiore. Problemi (un sospetto caso di positività al Covid) che hanno rischiato di far saltare anche l'ultima possibilità di esibirsi. Alla fine l'Armenian National Philharmonic Orchestra è riuscita a onorare l'impegno al Teatro Verdi grazie al Centro studi e documentazione della cultura armena. che da anni ha rapporti di collaborazione con l'Orchestra della Toscana. L'incertezza sullo svolgimento del concerto ha avuto come consguenza una scarsa affluenza di pubblico. Un peccato, anche per l'alto valore musicale della compagine e del suo direttore Eduard Topchjan.

In programma brani di Ludwig Van Beethoven e Piotr Ilic Cajkovskij. Di quest'ultimo è stata presentata la Fantasia per orchestra op. 32 Francesca da Rimini, per celebrare l'anno di Dante. Una pagina poco frequente nei programmi da concerto, ma di grande lirismo e forza drammatica. Topchjan e l'orchestra hanno scavato dentro ogni singola battuta della composizione per evidenziare la sensualità e la tragedia della vicenda raccontata nell'Inferno. Di Beethoven, la compagine aveva proposto la Sinfonia n.2 in re op.36 con una lettura energica e dai tempi velocl, e il Concerto per pianoforte e orchestra n.3 in do minore con solista Maya Oganyan.

Oganyan, quindicenne nata a Mosca da famiglia armena, è da cinque anni di base a Venezia. Per affrontare una pagina di grande impegno come il concerto beethoveniano, la pianista si è affidata alle sue ottime doti tecniche (eccellente la cadenza del primo movimento) in attesa di lavorare sulle tante sfumature di questo concerto, tra i più affascinanti della produzione beethoveniano. Al fuori programma dopo Cajkovskij ha partecipato anche il soprano Juliana Grigoryan per concludere una serata applauditissima dal gruppo di spettatori, tra cui i diplomatici armeni in Italia e Santa Sede.