Scegliere adesso per costruire il proprio futuro

Maria Cristina Messa fa il punto sul mondo degli Atenei anticipando i processi che saranno attivati

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di Maria Cristina Messa *

"Il sistema della formazione terziaria con quello della ricerca, in dialogo continuo con il mondo imprenditoriale e con la pubblica amministrazione, stanno lavorando per dare al Paese le competenze che servono e che serviranno sempre di più in futuro per la crescita economica e sociale dell’Italia, per progettare e governare i processi di innovazione tecnologica, per avviare e completare la transizione digitale ed ecologica. Stiamo lavorando a questo proponendo nuovi corsi di studio, aumentandone la flessibilità e la multidisciplinarietà, perché al posto di pensare in termini di contrapposizione tra materie tecnico-scientifiche e materie umanistiche ci sia realmente compenetrazione, iniziando a parlare non più solo di corsi di laurea Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) ma di Steam, con la A di Arts, promuovendo una formazione sempre più ampia e articolata".

"Stiamo intervenendo per consentire, a chi lo vorrà, di potersi iscrivere contemporaneamente a più corsi di laurea e per rendere più rapido il percorso di studi con le lauree abilitanti, in modo da far coincidere l’esame di stato con la laurea. Stiamo investendo e semplificando per incentivare la mobilità, esperienze diverse sia sul territorio nazionale sia con periodi all’estero".

"Questo è il compito dell’Università: accompagnare i giovani di oggi nella crescita in adulti del domani, donne e uomini che governeranno processi, imprese, Paesi, che avranno la responsabilità di compiere scelte anche per conto dei propri concittadini. Compito dell’università – dove l’insegnamento si unisce con la ricerca – è irrobustire le competenze dei singoli, arricchirli con un bagaglio di conoscenze e sensibilità che saranno gli strumenti per governare, nelle situazioni più diverse, la complessità. Le persone con tali profili saranno in grado di favorire inclusione e cambiamento, perché non avranno paura del nuovo ma, anzi, nel nuovo, nell’innovazione troveranno il motore per crescere e far crescere le comunità in competitività".

Ministro dell’Università

e della Ricerca