"Istruzione e formazione strategiche per combattere le diseguaglianze"

Le azioni dell’assessora regionale della Toscana all’Istruzione e Formazione Alessandra Nardini. Il Pnrr e i fondi europei una boccata d’ossigeno per il settore segnato dalla pandemia del Covid

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L’emergenza sanitaria sta cambiando il mondo del lavoro. E questo avrà inevitabili riflessi anche sulla formazione. Ne abbiamo parlato con l’assessora regionale all’istruzione e formazione e lavoro, Alessandra Nardini.

Come affrontare le sfide di questo tempo?

"La crisi prodotta dalla pandemia ha aggravato la condizione occupazionale giovanile, colpendo una generazione che soffre ancora le conseguenze della recessione precedente. Dunque occorre stare attenti affinché questo quadro non si trasformi in esclusione sociale e precarietà andando ad acuire le disuguaglianze già esistenti. Sarà necessario non sprecare, anche sul fronte della formazione, l’opportunità straordinaria del Pnrr e dalla nuova programmazione dei Fondi Europei e continuare a investire sulle misure di Giovanisì".

Su cosa bisogna insistere? "Dobbiamo facilitare il passaggio dall’istruzione e dalla formazione verso un’occupazione stabile e di qualità. È una priorità strategica, per il Paese e per la nostra regione. Tirocini e apprendistato duale, come ricorda una Raccomandazione Ue dello scorso anno, sono strumenti fondamentali delle politiche a sostegno dell’occupazione giovanile. I dati Anpal per la Toscana ci parlano di buoni esiti occupazionali che ne dimostrano l’efficacia, però occorre prestare attenzione alle distorsioni cui soprattutto i tirocini si sono prestati, evitando che sostituiscano un contratto di lavoro, perdendo la loro natura e ragione d’essere, mentre bisogna fare un investimento ancor più forte sull’apprendistato. E poi abbiamo di fronte due grandi sfide, una vecchia e una nuova". Quali?

"La prima è migliorare l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro. Su questo punto, stiamo lavorando al potenziamento dei centri per l’impiego nell’ambito del piano nazionale e sviluppando sempre più l’esperienza dei Patti locali per la formazione, già firmati a Livorno, Firenze e Prato. La seconda grande sfida è tarare il sistema della formazione sulla transizione digitale ed ecologica".

Alle sfide della transizione come rispondere?

"Dobbiamo configurare tutto il sistema per rispondere a questa esigenza, ma abbiamo già strumenti a disposizione. Penso ai voucher "just in time", rivolti ai disoccupati in generale, utilizzabili anche da persone più giovani senza occupazione o che l’hanno persa. È allo studio inoltre un avviso per percorsi dedicati all’acquisizione di competenze nell’ambito delle trasformazioni digitali e della green economy. Poi c’è Garanzia giovani con le azioni rivolte ai Neet".

Come vanno i percorsi IeFP, gli IFTS e i corsi ITS?

"La filiera formativa composta dai corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), dai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e dai percorsi di Istruzione tecnica superiore (ITS) è fondamentale per il sistema di istruzione e formazione regionale. La Toscana ha consolidato nel tempo queste esperienze, che portano a una probabilità di sbocco occupazionale fino al 90%. I percorsi IeFP, assieme all’orientamento, sono tra i principali strumenti dedicati ai minorenni per contrastare la dispersione scolastica. Un ulteriore tassello è costituito dagli IFTS, percorsi altamente professionalizzanti per l’inserimento professionale dopo la scuola secondaria. La filiera è allineata con la domanda di lavoro dei territori e strutturata per accompagnare la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo toscano".

E poi c’è l’istruzione tecnica superiore, gli ITS…

"Esatto. Si tratta di scuole ad alta specializzazione tecnologica, nate per rispondere alla domanda di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche da parte delle imprese. Per il prossimo anno formativo saranno attivi tre corsi in più rispetto al precedente: 20 percorsi per 500 ragazze e ragazzi. Le fondazioni ITS che realizzano i percorsi in Toscana sono sette e operano in sei aree tecnologiche: dall’agroalimentare all’efficienza energetica, dalla meccanica alla moda. Inoltre con la giunta abbiamo deliberato la costituzione di una specifica Fondazione per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e stiamo lavorando per l’istituzione di una nuova fondazione sull’edilizia".

Quali sono le opportunità per l’alta formazione universitaria?

"Le opportunItà sono tante e continueremo a investirci. Sul fronte della ricerca ricordo gli assegni di ricerca congiunta, le Borse Pegaso per perfezionare gli studi, i voucher per l’alta formazione in Italia e all’estero. Sono misure che continueremo a sostenere e a implementare anche grazie alla nuova programmazione del settennato di fondi europei 20212027".