"Situazione drammatica, siamo alle corde Propongo subito un patto per la Toscana"

Il presidente di Confindustria Firenze, Bigazzi: "Rischio stagflazione. Affrontiamo una tempesta perfetta che rischia di spazzarci via"

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di Monica Pieraccini

Il 2021 sembrava l’anno del rilancio, ma poi i rincari di energia e materie prime e il conflitto russo-ucraino hanno messo a dura prova le imprese fiorentine e toscane. A tracciare un quadro della situazione è Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze e Toscana.

Come stanno le imprese?

"Sono alle corde. La situazione è drammatica, rischiamo la stagflazione. E lo dico senza esagerazioni. Molte aziende hanno dovuto fermare le produzioni in presenza di un portafoglio ordini mai visto negli ultimi anni. Siamo in una tempesta perfetta che ha stretto all’angolo l’industria toscana. Un angolo da cui bisogna uscire".

Come?

"Dobbiamo decidere – oggi, subito – qual è la nostra vocazione. Se è industriale bisogna mettere mano a cambiamenti sostanziali e immediati. Perché se saltano le imprese, salta la società. Dobbiamo rimettere mano alle fondamenta stesse del nostro modello di sviluppo e al nostro futuro industriale. Anche di questa regione. La guerra ha reso più evidenti le nostre fragilità che già si manifestavano da mesi".

Ci sono settori che sono toccati meno da questa crisi?

"No, non c’è settore o dimensione d’impresa che sfugga alla tenaglia competitiva fatta di caro energia, prezzo delle commodities e carenza o assenza di materie prime. E che ci fa dire, una volta per tutte, che il nostro sistema Paese non è in grado di interfacciare l’attività industriale".

Quanto costerà tutto questo all’economia toscana?

"Secondo le nostre stime, con i prezzi raggiunti dopo il 24 febbraio, la crisi energetica costerà alla manifattura toscana almeno 3,5 miliardi in più annui rispetto al 2019. E se il trend di crescita dei costi resterà questo, il conto sarà ancora più salato. La conseguenza sarà una seria emergenza industriale".

Non c’è però solo il costo dell’energia...

"Ci sono i costi delle materie prime e i problemi di approvvigionamento dovuti a produzioni limitate e alle difficoltà logistiche per il blocco dei porti e la carenza di navi container. Una spirale che genera una corsa ai prezzi e una spinta inflattiva che renderà sempre più pesante il carrello della spesa".

Cosa si può fare?

"Dobbiamo agire subito, perché non c’è tempo da perdere. E dobbiamo agire soprattutto in quegli ambiti dove possiamo, anzi dobbiamo, mettere in campo azioni di contrasto anche a livello regionale. Partendo per esempio dall’agricoltura. Per monitorare e salvaguardare tutta la filiera, dal campo al consumatore, ho proposto all’assessore regionale Stefania Saccardi l’avvio di un tavolo permanente che tenga insieme agricoltori, industria di trasformazione e grande distribuzione".

E sul fronte energia?

"A livello nazionale, le nostre proposte sono chiare: prezzi prefissati a 50 euro al Megawattora per le industrie energivore a fronte dell’impegno dell’industria italiana a sviluppare investimenti nelle rinnovabili. Poi la massimizzazione delle agevolazioni sulle aliquote delle bollette elettriche e del gas e combinare l’estrazione di risorse nazionali di gas con vantaggi congiunturali alle imprese tramite credito di imposta. Ma queste misure devono essere accompagnate da una visione strategica che cambi il mix energetico del nostro Paese e del nostro territorio".

La Regione cosa può fare?

"È arrivato il tempo che questa emergenza sia anche l’occasione per la Toscana per mettere a punto immediatamente un nuovo piano energetico che punti con decisione e senza incertezze sulla geotermia. È una ricchezza del nostro territorio che dobbiamo sfruttare nel miglior modo possibile. Non prendere decisioni in questa direzione significa rinunciare a competere con le altre economie proprio sul tema della riconversione verde. Allo stesso tempo, il piano dovrà contenere semplificazioni vere per tutte le fonti rinnovabili. Il Pnrr ha opportunità importanti su questo versante: non possiamo permetterci di perderle per difficoltà burocratiche od opposizioni preconcette. Il Pnrr e i Fondi Strutturali sono una grande occasione, non solo sul fronte energetico, ma più in generale per accrescere la competitività di tutto il nostro sistema produttivo; ma vanno utilizzati al meglio rendendoli complementari: per questo abbiamo proposto al presidente Giani un patto per lo sviluppo della Toscana, in cui si individuano obbiettivi prioritari e necessarie risorse per raggiungerli".