Pellissier punta su Leverbe "Sì, grande giocatore"

La bandiera del Chievo ha lanciato il giovane francese a Verona "Gli dissi di guardare ai grandi difensori italiani, somiglia a Giorgio Chiellini"

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È lo stakanovista del campionato, il giocatore di movimento che, in assoluto, ha giocato di più nell’arco dell’intera stagione, avendo saltato solamente 96 minuti in tutto il torneo a causa di una sostituzione e una squalifica. Maxime Leverbe, anche in virtù degli infortuni delle ultime settimane, è il giocatore su cui si regge l’intero reparto difensivo nerazzurro. L’ultimo baluardo di una delle migliori difese del campionato, ma anche di una delle più martoriate dalla sfortuna dell’ultimo periodo. Il francese è stata una felice intuizione di Claudio Chiellini e Giovanni Corrado, che lo avevano fortemente voluto e corteggiato durante tutta l’estate. Il giocatore è arrivato a parametro zero dopo il fallimento dei clivensi scegliendo il nuovo progetto nerazzurro, per compiere un nuovo salto di qualità nel corso della sua carriera. Il difensore classe ‘97 era approdato in Italia dalla Sampdoria, per poi andare in prestito al Cagliari, ma i sardi non lo schierarono mai. È a Verona, sponda Chievo, che la carriera di Leverbe svolta, anche grazie alla felice intuizione di Sergio Pellissier, appena diventato responsabile dell’area tecnica dopo aver appeso le scarpe al chiodo.

"Mi piaceva molto come modo di giocare e come personalità – dichiara a La Nazione Pellissier -. Leverbe è cresciuto tanto in questi anni, diventando presto titolare inamovibile nel Chievo". L’ex punta leggendaria del Chievo, oggi protagonista della ripartenza della Clivense, tifa per il giocatore nerazzurro in questo finale di stagione: "Me lo ricordo con grande piacere Maxime – prosegue Pellissier -. Spero che possa diventare quel giocatore che mi ero auspicato diventasse. Al tempo gli dissi che avrebbe dovuto guardare i grandi difensori italiani come Barzagli, al quale assomiglia molto come modo di giocare, o Chiellini. Solo così poteva diventare un campione. Il Pisa ha scommesso su un grande giocatore e gli auguro solo il meglio".

A Verona infatti Leverbe ha collezionato 55 presenze segnando anche un gol. Pare essere questa però, anche dal punto di vista statistico, oltre che prestazionale, la stagione della consacrazione del francese. 37 presenze in campionato, più una nei playoff, 3400 minuti complessivi per un giocatore sempre al top, sia come percentuale di recupero palla, sia come percentuale di passaggi completati. Tra i nerazzurri infatti il francese è quello che riesce a gestire meglio questo aspetto, scelto da D’Angelo e dalla dirigenza nerazzurra per essere quel giocatore dai piedi educati che al Pisa mancava in fase di impostazione partendo da dietro. Con i dubbi di Hermannsson e De Vitis più l’infortunio di Caracciolo, ora per lui c’è l’ultima verifica, per essere responsabilizzato. Partito dalle giovanili dell’Ajaccio, nel cuore della vibrante Corsica, ora Leverbe deve percorrere l’ultimo miglio per cercare di dare sostanza ai propri sogni e conquistare sul campo quella categoria così a lungo sognata, tanto da lui quanto dall’intero popolo nerazzurro.

Michele Bufalino