Deficit visivo: arriva un servizio per scongiurarne i rischi di sviluppo nel minore e le conseguenze secondarie. Sarà attivato nel Centro integrato per l’educazione e la riabilitazione visiva “Carlo Monti” di Firenze. Operando in modo tempestivo e professionale, un’equipe di medici specializzati seguirà i bambini presi in carico e le relative famiglie durante tutto il percorso, fatto di incontri ambulatoriali, domiciliari e collettivi, per permettere alle famiglie la condivisione della propria esperienza. Gli studi osservano che i genitori di bambini con disabilità possono sperimentare più stress e sentirsi meno competenti nel loro ruolo. Per tal motivo l’intervento si pone l’obiettivo di fornire un supporto puntuale alle famiglie per annullare il loro il senso di solitudine e inadeguatezza e per promuovere la relazione con il proprio bambino. Il lavoro si svolge in rete anche con le sezioni provinciali dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità su cecità e ipovisione rilevano che al mondo i bambini affetti da minorazioni visive sono circa 19 milioni, di cui 350 in Toscana. La compromissione visiva congenita, interferendo con numerose aree di funzionamento, comporta numerosi rischi di ritardi nello sviluppo. Nella prima infanzia infatti, le minorazioni visive sono spesso associate ad altri disordini o patologie tra cui sindromi genetiche, disturbi metabolici ed encefalopatie. In quest’ottica, gli interventi di prevenzione e l’accesso ai servizi di riabilitazione visiva risultano indispensabili per ottimizzare lo sviluppo motorio e cognitivo del bambino, riducendo di conseguenza l’insorgere di minorazioni aggiuntive. Per intervento precoce si intendono una serie di misure, trattamenti e programmi dedicati alla prima infanzia (0-6 anni). Insomma, un insieme di mezzi, psicologici ed educativi, che permettono l’integrazione dei minori nel loro ambiente.