Protezione Civile in azione. La Toscana esempio da seguire.

In arrivo novità anche in campo normativo: dalla riforma nazionale alla proposta di legge lanciata dal presidente della Regione che mira a rafforzare e migliorare il terzo settore

Nazione Solidale

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Protezione civile, Toscana esempio nazionale. Il sistema toscano funziona, e l’ultimo banco di prova è stato quello dell’alluvione di Livorno. L’occasione per una verifica, ma anche per lavorare sulle ultime novità è arrivata dall’incontro organizzato dalla Regione per dire grazie e per dare il giusto riconoscimento all’attività che il mondo del volontariato di protezione civile regionale ha svolto nell’ultimo anno.

Proprio in quella sede, l’assessore regionale alla protezione civile, Federica Fratoni, ha provato a indicare la strada per progredire. «Abbiamo bisogno di fare ancora molta strada nella formazione e informazione ai cittadini – ha detto l’assessore Fratoni – sono attività che si possono però immaginare perché siamo dotati di una forza straordinaria come quella dei volontari, donne e uomini che vivono al servizio dell’amore. Un servizio che non può esser assolto dallo Stato e dagli enti pubblici, ma svolto solo da chi generosamente decide di dedicare del tempo all’altro, nel momento in cui qualcuno si trova coinvolto in eventi drammatici e ha bisogno di un supporto logistico e organizzativo, ma connotato anche da una carica umana che solo i nostri volontari portano con sé».

I numeri del volontariato di Protezione civile in Toscana sono importanti: 565 associazioni, 2mila mezzi, 19.205 volontari, una sala operativa aperta H24. Nell’ultimo anno, le attività di soccorso in fase di emergenza hanno visto impegnato il Sistema regionale di protezione civile, con una prevalenza della attività nell’antincendio boschivo (già premiato a settembre con la medaglia Pegaso), ma anche con un riferimento forte all’attività svolta in Centro Italia per la nevicata del gennaio-febbraio 2017 nonché quella relativa all’alluvione di Livorno.

Per quanto riguarda le attività antincendio, i volontari hanno portato a termine 660 interventi nei tre mesi estivi, con il 70% dei roghi domati prima di raggiungere una superficie superiore all’ettaro. Non sono mancati interventi ordinari, che hanno permesso la risoluzione delle piccole criticità negli ambiti locali ma anche interventi di informazione e comunicazione (come ad esempio la campagna “Io Non Rischio”) e l’aiuto dato per la gestione di sale operative e di supporto in occasione di eventi come Lucca Comics.

Un sistema che funziona anche grazie alle azioni di continuo aggiornamento cui le associazioni si sottopongono durante l’anno per garantire l’efficacia del loro intervento, ma anche la preparazione nel rispetto delle norme in materia di sicurezza. E non c’è solo il lavoro sul campo, perché gennaio ha portato novità normative, con la riforma della protezione civile nazionale. Per questo, la Regione Toscana sta lavorando direttamente ad armonizzare la nuova legge con quelle di riferimento in campo regionale.

E per quanto riguarda le norme di settore, il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha lanciato la proposta della costruzione di una nuova legge generale, insieme alle associazioni, ispirata ai principi che la Costituzione stessa detta. Una legge che valorizzi sempre più e rafforzi il terzo settore che si impegna negli ambiti sociali ed economici della Toscana. «Al volontariato non si chiedano ruoli di supplenza – ha detto Rossi – si tratta di un soggetto autonomo e deve stare nella plancia di comando delle attività che lo coinvolgono, deve essere promosso tra i cittadini in modo che questi lo sentano, come dice anche la Costituzione, un valore e persino un dovere. La solidarietà fa parte dello spirito italiano, toscano in modo speciale; il volontariato ha radici antiche e nel secolo nuovo ha un grande futuro. Significa darsi agli altri e partire dall’idea che non si è soli ma che si vive in un contesto di comunità verso la quale si hanno doveri ma dalla quale si riceve anche molto».