La realtà: una questione di 5 decimali dopo la virgola

TCA

TCA

L’essenziale è invisibile agli occhi, così diceva Antoine De Saint Exupery. È vero per gli oggetti e in ogni ambito della nostra quotidianità. La realtà è un’idea che percepiamo grazie all’insieme di ciò che vediamo e sappiamo, e ai dettagli a cui non prestiamo attenzione. Un sofisticatissimo organo nella nostra testa prende in automatico decisioni, anche importanti, applicando una sintesi di tutte le informazioni che ci circondano.

Mai come oggi sapere analizzare con cura la realtà, ricercare la verità e disporne per prendere decisioni adeguate, è importante. Siamo subissati di informazioni, da notizie che spesso sono anche false o parziali e il nostro cervello non si è praticamente per nulla evoluto negli ultimi 2000 anni, nonostante la realtà che ci circonda sia profondamente cambiata.

Allora c’è da chiedersi: sappiamo ancora analizzare la realtà in cui siamo immersi e abbiamo gli strumenti necessari per farlo? In aiuto arrivano i preziosi consigli di chi tutti i giorni, da anni, si occupa di analisi, in un’azienda di recupero di materie prime, dove un errore di valutazione, anche piccolo, può scatenare effetti colossali.

Giungere a dati veri e certi è importante ovunque. La verità crea il contesto affinché il nostro vivere insieme sia possibile ma soprattutto è la base imprescindibile dalla quale partire per prendere decisioni sensate, individuali o collettive che siano.

“Il nostro lavoro consiste nel cercare numeri. Passiamo le giornate a scoprire quali numeri si nascondono dentro un barile di cenere o in uno scarto di lavorazione e ci vuole gentilezza, mestiere e attenzione”. Così Nico Giommoni, Responsabile del laboratorio analisi di TCA SpA, parte nell’elencare quali siano gli atteggiamenti di chi vuole davvero analizzare una realtà.

Ciascuna verità, che si esprima in numeri o meno, ha bisogno di delicatezza nell’essere avvicinata. Le analisi chiedono mani ferme e decise che si muovono con gentilezza e rispetto. Quando il fine è la conoscenza è importante preservare l’ordine della realtà a cui ci si avvicina e quindi muoversi sapendo che qualsiasi azione non delicata potrebbe portare disturbo fino a giungere a una distorsione.

“Ci vuole pazienza. Un numero per noi è la sintesi di un percorso, fatto di tantissime tappe e tantissime mani. Il suo cammino nasce da prima che un campione giunga nel nostro laboratorio e ha conseguenze decisive sul dopo. Non possiamo conoscere facendo tutto da soli, bisogna sapere che analizzare è un’attività solitaria ma solidale, in cui il gruppo è fatto da tantissime teste e occhi. Ciascuno sarà chiamato a dare un contributo singolo ma senza il quale non potrà essere raggiunta la visione finale, e serve fiducia nel lavoro delle persone e nelle persone stesse ” sottolinea ancora Giommoni.

Il percorso di scoperta della verità richiede di controllare tutto, e di avere tutto sotto controllo. Si parte da regole precise, standard condivisi che una volta applicati è anche possibile (e a volte utile) superare. Un laboratorio analisi è come la vita in società: servono regole condivise per vivere insieme ma è anche bello apportare qualcosa in più, che possa far migliorare.

Garantire un percorso basato su regole condivise è ciò che permetterà anche di potere esercitare tranquillamente, a un certo punto, quel distacco necessario all’osservazione. Esercitare il distacco in un laboratorio è come osservare da fuori la vita di qualcun altro che spesso non percepisce le sue dinamiche. Ci vuole neutralità da parte di chi osserva, capacità di azionare solo la vista , escludendo tutte le interferenze possibili, fino a vedere la verità, il numero.

“Ciò che si vede non sarà mai bianco o nero, la scala di sfumature di grigi ci sorprende sempre per bellezza e numerosità”. Ancora una volta Giommoni ci fa notare che in un laboratorio succede ciò che succede anche fuori, dove la realtà non è mai fatta di assoluti ma di decimali e di millesimi. E dove ogni millesimo, anche se può sembrare insignificante, sottende un valore potente.

Per analizzare un qualcosa non sono solo importanti le regole, la curiosità e la competenza dell’osservatore ma anche gli strumenti. La tecnologia disponibile è frutto dell’ingegno raggiunto: può e deve essere usata. L’occhio umano potrà vedere un valore assoluto, potrà usare una bilancia per aggiungere decimali e un microscopio ottico ed elettronico per conoscere una serie di informazioni ancora superiori, che non avranno più a che fare solo con il peso, ad esempio.

Ecco perché TCA SpA investe in persone, locali e strumenti a loro disposizione e ha scelto di dotare il suo team analitico dei più sofisticati strumenti di analisi, come digestori ad alta pressione, ICP-OES di ultima generazione, e altri macchinari sofisticati come i loro acronimi ED-XRF e WD-XRF.

L’arte dell’analisi conduce alla perfezione nella vista. “Nella nostra esperienza sappiamo che i numeri sono sfuggenti ma sappiamo bene quanto sia importante la loro perfezione. Con materie prime come i metalli preziosi non è consentito sbagliare e nessuno si può permettere di essere approssimativo” conclude Giommoni.