Compagnia di Babbo Natale: con la Fondazione CR Firenze a sostegno dei nonni in difficoltà

Compagnia di Babbo Natale

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La Compagnia di Babbo Natale in “missione speciale” a sostegno dei “nonni”. La Onlus fiorentina, che di solito opera per raccogliere fondi per i bambini in stato di bisogno, per il programma di Natale 2018 ha voluto pensare anche a quei nonni che si sostengono con risorse modeste e a volte insufficienti. E lo ha fatto partecipando al Bando della Fondazione CR Firenze rivolto a “contrastare la povertà e la fragilità sociale”. Le risorse dell’Associazione, che si autofinanzia prevalentemente con le donazioni degli associati, sommate al contributo della Fondazione CR Firenze, hanno permesso di destinare 105 assegni da 300 euro agli anziani residenti nella Città Metropolitana di Firenze. Un modo per alleggerire la pressione psicologica e finanziaria dovuta a situazioni di morosità legate anche al ritardato pagamento delle bollette di luce, acqua e gas. La consegna degli assegni si terrà nei prossimi giorni nei locali della Fondazione CR Firenze, alla presenza del direttore generale Gabriele Gori e dell’assessore al welfare Sara Funaro.

«È necessario anche informare gli anziani delle agevolazioni tariffarie previste da tutte le tipologie contrattuali

delle società incaricate della somministrazione di servizi di utilità sociale – spiega Roberto Giacinti, presidente della Compagnia di Babbo Natale -, perché non tutti gli anziani sono sufficientemente informati sulle agevolazioni esistenti: gli studi effettuati dalle associazioni di consumatori dimostrano che chi non richiede la tariffa agevolata non lo fa perché non sa che esiste, oppure teme gli ostacoli burocratici. E i sondaggi dimostrano che a livello nazionale su circa 4 milioni di famiglie potenzialmente beneficiarie della misura, solo metà ne ha usufruito almeno una volta. Il bonus elettrico, così come quello idrico, è previsto anche nel caso di utenti in gravi condizioni di salute, costretti a utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita. Occorre quindi informare, anche con l’ausilio degli uffici comunali del welfare, sostenendo azioni rivolte alla riduzione delle sofferenze».