di Franco Morabito Torinese, 27 anni, Lorenzo Sonego è uno dei principali artefici del grande exploit che il nostro tennis sta avendo in campo internazionale. Arriva a Firenze sull’onda del recente successo di Metz che gli consente di guadagnare una quindicina di posizioni nel ranking ATP e di attestarsi al numero 51 del mondo. Ha dichiarato che quella vittoria è stata una delle più belle. Perché? "La prima parte della stagione non era stata molto positiva, tornare a vincere un torneo ATP, il mio terzo in carriera su cinque finali disputate, mi ha ridato morale e fiducia". Una vittoria ottenuta tra l’altro su cemento indoor mentre le altre erano state su erba e terra rossa. Qual è la superficie che predilige? "Direi il rosso, ma solo perché è su quello che ho iniziato e vi ho giocato di più. Ma nel tennis di oggi se vuoi puntare in alto devi adattarti a tutto". Un diritto potente e un ottimo servizio, c’è qualcosa in cui deve ancora migliorare? "Non c’è mai un punto di arrivo, deve esserci sempre la voglia di imparare qualcosa in più. So di avere ancora margini ma per riuscirci occorre tanto lavoro". Quando non è in giro per il mondo dove si allena? "Allo Stampa Sporting Torino con Gipo Arbino". Non solo in singolare, lei è anche un buon doppista: specialità nella quale giocherà anche qui con Andrea Vavassori. "Trovo che singolare e doppio siano complementari per arricchire il repertorio di un buon tennista. E poi il doppio mi piace anche perché mi diverte". Firenze riassapora dopo molti anni il tennis di vertice. In che condizioni ci arriva? "Nel mio momento migliore e con la convinzione di poter far bene. Ma sarà dura, ci sono molti giocatori di alta classifica". Italiani compresi... "Certo, Berrettini e Musetti su tutti. Ma non solo loro. Peccato per Sinner, quell’infortunio proprio ora non ci voleva". Da giovane ha già giocato a Firenze, al circolo delle Cascine. Che cosa ricorda? "Che non ero ancora abbastanza bravo, sono uscito ai primi turni". Questa volta a ospitare l’evento sarà invece il nuovo Palazzo Wanny. Le piace? "Molto, è accogliente, e sarà bello poter contare anche sul tifo caloroso del pubblico". Il programma dei suoi prossimi impegni? "Dopo Firenze andrò a Napoli, poi Vienna e Parigi". Per chiudere, un suo pensiero sulla Davis. "Siamo un bel gruppo, solido, forte, affiatato. Possiamo andare a Malaga e vincere".