Trapianti e donazioni di organi e tessuti La Toscana in testa alle classifiche nazionali

Secondo Ott cresce il numero di chi dice sì, ma aumentano anche le opposizioni

Trapianti e donazioni

Trapianti e donazioni

Donazioni e trapianti sono in crescita in Toscana. I dati toscani sulle donazioni di organi e tessuti sono più che doppi rispetto alla media nazionale. Sono però in crescita, in Toscana come a livello nazionale, anche le opposizioni, cioè i familiari che rifiutano di donare gli organi del congiunto deceduto. È quanto emerso durante l’incontro “Associazioni della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule: chi siamo e quali sono i nostri programmi” che si è svolto lo scorso 12 aprile nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.

All’evento, al quale ha partecipato anche Stefania Saccardi, assessore regionale al Diritto alla salute, erano presenti le dieci associazioni che compongono il tavolo regionale Ott (Organizzazione Toscana Trapianti): Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale Toscana (Adisco), Associazione donatori midollo osseo Toscana (Admo), Associazione Italiana per la donazione di organi tessuti e cellule Toscana (Aido), Associazione italiana donne medico sezione Firenze (Aidm), Associazione cardiotrapiantati italiani Siena (Acti), Associazione nazionale emodializzati Toscana (Aned), Associazione Toscana trapianto di organi (Atto), Associazione lega italiana fibrosi cistica Toscana (Lifc), Associazione “Per donare la vita”, Volontariato italiano trapiantati epatici Toscana (Vite).

Nel 2017 in Toscana sono stati 100 pmp (ovvero su un milione di abitanti) i donatori segnalati (cioè i soggetti con lesioni cerebrali sottoposti ad accertamento di morte encefalica), rispetto ai 45 della media nazionale. Erano stati 95 nel 2016 (rispetto alla media nazionale di 41). E nel primo trimestre del 2018 sono stati 78 pmp (rispetto alla media nazionale di 24). I donatori effettivi (a cui è stato prelevato almeno un organo per il trapianto) nel 2016 erano 49 pmp (media nazionale 22 pmp), mentre nel 2017 sono saliti a 54 pmp (media nazionale 25) e nel primo trimestre del 2018 sono arrivati a 39 pmp (mentre la media nazionale si ferma a 11). Sono però in aumento anche le opposizioni: erano scese al 27% nel 2017 (media nazionale 29%) per risalire al 42% (media nazionale 33%) in questo primo trimestre del 2018.

«Sul tema - spiega il coordinatore regionale trapianti, Adriano Peris - è iniziata una cooperazione con l’Agenzia regionale di Sanità (Ars). Le opposizioni alla donazione - chiarisce ancora - hanno

come effetto la riduzione ulteriore di disponibilità di organi, per cui la nostra regione ha ritenuto opportuno intervenire fattivamente in due ambiti: il primo riguarda il progetto “Una scelta in comune”, sviluppato in collaborazione con Aido e con il Centro nazionale trapianti, nell’intento di favorire, nei cittadini che rinnovano la carta di identità, una maggiore consapevolezza sul tema e, dunque, una presa di coscienza relativamente alla donazione ed al trapianto; il secondo, maggiormente rivolto agli operatori e alle strutture sanitarie, riguarda specificatamente lo studio del fenomeno delle opposizioni».