Infermieri, risorsa di salute. A fianco di anziani e malati ogni giorno

A supporto della quotidianità arriva un professionista in famiglia

La Nazione Solidale

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L’estate è il mese delle vacanze e del divertimento. Ma diventa, per gli anziani e i più fragili, anche un momento difficile, di solitudine e carenza dei servizi. È in questo momento che gli infermieri sono, più che mai, in prima linea per fronteggiare le esigenze dei pazienti e per supportarli al meglio nelle giornate più torride dell’anno. «Ogni giorno, nel rispetto della loro mission e della loro etica professionale, gli infermieri sono a fianco dei malati, cercando di rispondere al meglio alle loro richieste, alle loro domande e bisogni - spiega Danilo Massai, presidente di Opi Firenze Pistoia -. Un impegno portato avanti seguendo quanto dettato dal Codice deontologico dell’infermiere, ovvero riconoscendo la salute come bene fondamentale della persona e impegnandosi a tutelarla con attività che vanno dalla cura alla prevenzione, dalla riabilitazione alle cure palliative. Ogni azione è orientata al bene dell’assistito, per consentirgli di raggiungere la maggiore autonomia possibile, soprattutto in condizioni di disabilità, svantaggio, fragilità. Ecco quindi che l’infermiere non si limita a svolgere un semplice compito, ma si adopera per prendersi cura della persona nel senso più ampio e completo che si possa intendere: quando questo significa prestare soccorso, somministrare una terapia, alleviare la sofferenza del malato anche semplicemente offrendo il proprio sostegno». In questo quadro, ricopre un ruolo ancor più importante l’infermiere di famiglia e di comunità, che si muove a supporto della quotidianità dei pazienti e dei loro cari. Questa figura professionale agisce sui corretti stili di vita, lavora sui percorsi clinico-assistenziali in condizioni di fragilità, disagio e patologia in soggetti con perdita di autonomia e/o a fine vita in collaborazione e continuità con gli ospedali, case di cura e residenze assistenziali. «L’infermiere di famiglia rappresenta un modello che modifica concettualmente la visione dell’infermiere nell’assistenza domiciliare – spiega ancora Massai - passando da una logica quasi esclusivamente prestazionalistica a una di presa in carico. In pratica è un professionista di riferimento per la famiglia e con la famiglia nell’adattamento alla malattia, alla disabilità, nella prevenzione verso le minacce alla salute». L’infermiere di famiglia opera in tutte le fasce della popolazione e in tutte le fasi della vita, ma è soprattutto nei confronti dei soggetti anziani che il suo ruolo diventa strategico poiché spesso, in tali situazioni, il variare di un elemento della sfera sociale o sanitaria può fare la differenza.