Il riscatto di Alan dalla favela al digital design

«Agata Smeralda mi ha insegnato che esiste una strada diversa»

La Nazione Solidale

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Dalla favela di Salvador Bahia alla laurea in digital design, grazie al Progetto Agata Smeralda. Le storie come quelle di Alan ormai sono tante: bambini nati e vissuti in ambienti difficili, di grande povertà. Bambini spesso senza futuro che sono stati tolti dalla strada e accompagnati su vie nuove, educati a rispettare e valorizzare la loro dignità. Alan si è laureato a Salvador Bahia. Ora è in Italia, a Milano, per frequentare un corso di specializzazione in design, finanziato dal Progetto Agata Smeralda. E proprio a Milano ha ricevuto un’offerta di lavoro importante. «Ho venticinque anni e sono nato e cresciuto a Salvador - racconta Alan -. Fin da piccolo ho vissuto senza padre, che se n’era andato, e senza madre, che era sempre in carcere. Non c’era nessuno che si occupasse di me e dei miei fratelli. Sono stato accolto nel centro di Suor Adele, “Nova Semente”, sostenuto da Agata Smeralda, quando avevo sette anni: lì ho imparato a leggere e a scrivere». È grazie all’adozione a distanza che Alan ha trovato un sostegno che lo ha fatto crescere: «dopo i primi anni di scuola pubblica mi hanno proposto un istituto particolare, perché la scuola pubblica non era di qualità. Mi dissero che se fossi andato in una scuola professionale sarei stato meglio. Ed era vero: è stato così che è nato in me il desiderio di frequentare l’università. Grazie al Centro Nova Semente e ad Agata Smeralda ho frequentato un corso di grafica digitale che mi ha preparato in modo ottimale ad affrontare il percorso universitario». Terminata l’Università, Alan ha trovato un lavoro, poi ha fatto uno stage, mettendo da parte i soldi necessari per venire in Italia, Paese al quale si sente molto legato perché sa che da qui è venuto l’aiuto decisivo per il futuro della sua vita. «Agata Smeralda e il “Centro Nova Semente”, mi hanno accompagnato nella crescita. Anche quando sono diventato maggiorenne e non potevo più vivere all’interno del Centro mi sono stati vicini e mi hanno insegnato ad organizzarmi da solo, a cucinare e a fare le pulizie». “Nova Semente” infatti è dotato di un appartamento dove si può provare a vivere da soli, un modo per aiutare i ragazzi a raggiungere la propria autonomia. «Per gli operatori di Agata Smeralda ognuno di noi ragazzi ha un grande valore. Mi hanno aiutato anche a ritrovare una parte della mia famiglia: già nel Centro avevo incontrato Luca, il mio fratello minore, e sono riusciti a rintracciare mia sorella maggiore e che già aveva un figlio». «Grazie ad Agata Smeralda – conclude Alan – io ho potuto iniziare l’università e mio fratello frequentare un corso di formazione al Centro Do Menor Joao Paulo II, per diventare parrucchiere. E ora ne segue un altro per elettricista industriale. Voglio ringraziare gli amici italiani di Agata Smeralda per la loro presenza a Salvador: è un aiuto importante per tantissimi ragazzi che altrimenti non avrebbero alcuna aspettativa di vita. Soprattutto ti aiutano a capire che la situazione familiare nella quale siamo nati non è immutabile; ci mostrano un cammino diverso. Certo, le difficoltà non mancano ma credo che questo “metodo”, di accompagnare i giovani nella loro crescita, sia davvero ricco di frutti positivi, per le persone coinvolte e per l’intera società».