È emergenza per Casa Matteo

L’appello del Movimento Shalom

Nazione Solidale

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In Burkina Faso un centro essenziale per l’assistenza ai bambini e alle loro madri che ha bisogno del sostegno di tutti

Oudalan, Burkina Faso. È in questa regione alle porte del deserto, una delle più povere del Paese, che nel 2005 il Movimento Shalom ha inaugurato Casa Matteo, per dare un tetto e cure mediche ai bambini e alle loro mamme. La situazione dell’area è compromessa sia dalla desertificazione, che ha ripercussioni drammatiche sull’accesso all’acqua potabile e sulla capacità produttiva della popolazione, sia dalla crisi del Mali che dal 2012 ha portato nella regione circa 23mila profughi e instabilità politica.

«La struttura, realizzata con il supporto di Unicoop Tirreno – spiegano i responsabili del Movimento Shalom - si compone di un orfanotrofio, un’infermeria, un dispensario farmaceutico e una sala parto con centro maternità, l’unica struttura che in tutta la regione offre assistenza e cure alle madri durante la gravidanza, il parto e i primi mesi di vita dei bambini. Un centro fondamentale per la prevenzione della mortalità neonatale e delle madri, molto elevati nella regione: il monitoraggio della salute materna durante la gravidanza permette di individuare in tempo eventuali complicanze e offrire alle madri assistenza e formazione sulla cura dei neonati».

Per migliorare questo servizio, il Movimento Shalom ha avviato una raccolta fondi per l’acquisto di un ecografo, essenziale per il monitoraggio delle gravidanze, e la formazione del personale del centro. Inoltre, nel 2014, Casa Matteo è diventata centro di distribuzione e coordinamento degli aiuti legati alla lotta alla malnutrizione gestiti dal Piano Alimentare Mondiale: le donne vi si recano per il sostegno alimentare ai figli e per casi di malnutrizione particolarmente severa, è previsto il ricovero nel centro.

Al momento della sua creazione il centro è stato dotato di strutture che ne garantissero l’autosufficienza economica: un orto con allevamento di maiali, polli e capre, un mulino (donato nel 2017 grazie ad un contributo della Caritas Italiana) e soprattutto l’Hotel delle Dune, un centro di accoglienza per volontari e per i lavoratori delle vicine miniere. Tuttavia l’insicurezza determinata dalla situazione del Mali ha favorito l’infiltrazione di componenti jihadiste: la zona è oggetto di numerosi attacchi contro le forze di polizia locali. Qui nel 2016 sono stati rapiti un medico australiano e sua la moglie. L’area è quindi sostanzialmente inaccessibile per le misure di sicurezza e di conseguenza l’hotel, i cui incassi nel 2012 avevano permesso il pareggio con le spese di Casa Matteo, è oggi fermo e non può più sostenere i costi delle strutture del centro.

«Il Movimento Shalom, con il supporto di Unicoop Tirreno, si è impegnato per sostenere il centro, una struttura fondamentale per la prevenzione e cura dei bambini dell’Oudalan – spiegano da Shalom -. Contribuire a questo sforzo è semplice: basta destinare il 5x1000 al Movimento Shalom firmando nello spazio apposito del modello per la dichiarazione dei redditi e indicare il codice fiscale 91003210506. Donarlo non costa niente ma può essere un aiuto importante per tanti bambini che non hanno niente». È inoltre possibile effettuare una donazione direttamente per il progetto sul C/C 11858560 o IBAN IT49U0630071150CC1000006324 indicando nella causale “donazione Casa Matteo”.