Cure per il tumore al seno ed effetti collaterali

Arrivano gli ambulatori del Progetto Eva

Corri la Vita

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Sostenere le donne malate di tumore al seno nelle problematiche legate alle conseguenze delle cure oncologiche. È questo l’obbiettivo del Progetto Eva, messo a punto e finanziato dall’associazione Corri la vita onlus, in collaborazione con Lilt Firenze e con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio della Camera di Commercio di Firenze. Perché se dal tumore al seno si guarisce sempre di più, per le donne operate emergono nuovi problemi relativi agli effetti collaterali delle cure oncologiche. Il progetto affronterà una prima fase di durata triennale in cui saranno attivi ambulatori complementari ai servizi dell’azienda sanitaria Toscana centro e saranno disponibili gratuitamente nei centri di senologia di Firenze (ospedale di Santa Maria Annunziata, Ponte a Niccheri), Prato (ospedale Santo Stefano), Empoli (ospedale San Giuseppe) e Pistoia (ospedale San Jacopo). La Aou di Careggi collabora come Centro di riferimento per la fertilità.

Le donne, guidate dal medico che le ha in cura, potranno essere assistite da specialisti dedicati, ricevendo in tempi rapidi l’assistenza necessaria e mirata alle singole necessità. Quattro le tematiche individuate come più sentite e importanti, sulle quali convergeranno i servizi ambulatoriali: la definizione del rischio genetico, la preservazione della fertilità, il trattamento dell’osteoporosi indotta dalle terapie e i sintomi da menopausa iatrogena. Un servizio fondamentale se si pensa che nella Asl Toscana centro si registrano ogni anno circa 1.800 nuovi casi di tumore al seno, ed è ipotizzabile che almeno il 50% di questi casi possa necessitare di almeno uno dei servizi ambulatoriali del Progetto Eva. I dati per la Toscana sono nel complesso positivi: la sopravvivenza a 5 anni del tumore della mammella è pari all’88%, superiore alla media Europea (82%) e a quanto osservato in quasi tutte le altre regioni italiane. Cruciale resta la prevenzione: lo screening mammografico si è dimostrato efficace nel ridurre la mortalità per il tumore alla mammella del 20-30% nelle donne di età superiore a 50 anni.