Come favorire l’invecchiamento attivo Le buone pratiche di Auser Toscana

Tra le attività c’è l’aiuto alle persone più fragili e sole
Gli anziani vengono coinvolti in attività di socializzazione, corsi e iniziative culturali

Auser

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Mantenersi attivi è un buon modo per prevenire tante delle problematiche che interessano la terza età. Con i suoi tremila volontari che ogni giorno mettono gratuitamente il loro tempo e le loro competenze al servizio degli altri, la rete Toscana di Auser sviluppa una serie di “buone pratiche” a carattere sociale, culturale e ricreativo a supporto della sua rete sociale di 40mila aderenti. Una realtà presente in oltre 200 Comuni e in tutte le province. Le “buone pratiche” di Auser Toscana si concretizzano nell’aiuto alle persone più fragili come l’accompagnamento degli anziani a fare la spesa, il loro coinvolgimento in attività di socializzazione per allontanare la solitudine e la promozione di progetti utili per i bisogni sociali e sanitari delle persone in sinergia con le istituzioni.

«Ne sono un esempio le reti “Solimai” di Firenze e “Maisoli” della Val di Cornia – spiega Renato Campinoti vicepresidente di Auser Toscana - attraverso le quali i volontari di Auser, insieme ad altre associazioni, fanno visita almeno una o due volte a settimana agli anziani che, soli e sostanzialmente privi di relazioni parentali, rischierebbero di passare lunghi periodi senza avere momenti di socializzazione».

L’aiuto agli anziani passa anche dalla consegna dei pasti a domicilio, in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni. E poi l’accompagnamento sociale: con un parco macchine di 370 mezzi, ogni anno i volontari Auser percorrono in Toscana circa 1,5 milioni di chilometri per aiutare chi è più solo a recarsi alle visite mediche, alle terapie ospedaliere, agli incontri sociali più significativi perché nessuno si senta escluso dalla vita di comunità. E ancora le attività culturali e di apprendimento permanente: oltre trenta circoli culturali, le Università dell’Età libera e molte associazioni di base hanno affiancato, alle attività sociali, corsi e iniziative dedicati all’apprendimento dell’uso del computer e dei social network, delle lingue straniere, dell’archeologia della storia locale, ma anche del cucito e della cultura alimentare.

Sono oltre 10mila i toscani che frequentano ogni anno i corsi culturali di Auser: una prova di socializzazione e di aiuto all’invecchiamento attivo particolarmente significativo. Negli ultimi anni Auser Toscana ha inoltre concentrato l’attenzione verso la violenza sulle donne. Un progetto declinato, in tutto il territorio regionale, attraverso convegni, dibattiti e confronti con i cittadini. Infine, con il progetto “Donne e salute” è stato affrontato il tema della medicina di genere, con l’intento di informare sulla nuova dimensione della medicina che studia l’influenza del sesso e del genere, come strumento di appropriatezza clinica, in un principio di equità delle cure per i bisogni di salute della donna e dell’uomo. L’osservatorio è anche uno strumento di ricerca in collaborazione con la Regione Toscana per la percezione della violenza sulle donne anziane.

«Ma si tratta solo di una minima parte delle attività svolte da Auser Toscana a favore delle persone anziane – conclude Renato Campinoti vice presidente di Auser Toscana -, con le quali ogni giorno i volontari si impegnano per stare vicino alle persone più fragili. Un servizio utile che riteniamo meriti il sostegno di tutti e che può essere offerto, in occasione della prossima denuncia dei redditi, destinando il proprio del 5xmille ad Auser».