Auser Toscana, bilanci e prospettive

L’intervista alla presidente dell’associazione, Simonetta Bessi

La Nazione Solidale

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Il punto sulle attività e le prospettive di Auser Toscana, nell’intervista alla presidente Simonetta Bessi.

Si parla molto della Riforma del Terzo Settore. Cosa cambia per Auser?

«Ci trasformiamo in enti
del terzo settore, iscritti nel
Registro unico Nazionale, mantenendo le caratteristiche di organizzazioni di volontariato e di promozione sociale. Tra gli aspetti innovativi del Codice, ci sono gli articoli sulla co-programmazione e co- progettazionenelrapportocon le pubbliche amministrazioni, per le quali dovremo dotarci di una metodologia comune. Ci siamo assunti l’impegno di delineare un percorso da costruire in un rapporto con l’Anci e il Cesvot per poi avanzare proposte territoriali».

E il rapporto di Auser con la Regione Toscana?

«La Regione insieme al Cesvot ha convocato associazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali e imprese sociali a una riunione preparatoria della Conferenza regionale degli enti del terzo settore, in attuazione della riforma, alla quale intendiamo partecipare attivamente. Un’altra questione importante è l’accordo per l’invecchiamento attivo,sottoscrittoconRegione, Federsanità e Anci ad aprile 2016 che scadrà nel 2019. ln questo mese ci siamo incontrati con l’assessore Saccardi, per promuovere una valutazione e un aggiornamento su queste tematiche».

Qual è lo stato di salute dell’associazione e cosa si richiede agli associati?

«L’impegno politico prioritario è il tesseramento 2018. Quest’anno ci siamo dati degli obbiettivi precisi per raggiungere i 42mila iscritti a livello regionale e questo richiede un impegno straordinario. In particolare è importante relazionarsi con le persone per motivarle a iscriversi all’Auser. Un altro punto importante è la raccolta delle adesioni al 5xmille, molto basse rispetto al numero degli iscritti: dobbiamo impegnarci per informare i cittadini su chi siamo, cosa facciamo, e perché è importante donare il 5xmille».

Nel prossimo futuro quali attività saranno promosse maggiormente?

«Per l’aiuto agli anziani approfondiremo la funzione del Filo d’argento negli interventi di ascolto e accoglienza e verificheremo le modalità di svolgimento dell’accompagnamento sociale da parte delle singole associazioni. Abbiamo inoltre deciso di predisporre la mappatura e l’analisi quantitativa e qualitativa delle azioni di volontariato civico sul territorio. Per l’Osservatorio pari opportunità, sono stati individuati gli obbiettivi sui temi della violenza di genere e il progetto donne e salute. Siamo impegnati anche a diffondere e l’attività di molti circoli culturali».

E dando uno sguardo sulla situazione del Paese...

«Per il sociale, il decrescere della natalità e la crescita degli anziani hanno fatto sì che gli over 65 siano diventati il 30% della popolazione. L’aspetto positivo è che dal momento della pensione si vive ancora molti decenni, ma troppo spesso sono anni che passano in disagio e solitudine; i servizi, in particolare i posti letto nelle Rsa e l’assistenza domiciliare, risultano insufficienti rispetto alla domanda. Inoltre c’è il tema del diritto alla salute: con la diminuzione delle risorse finanziarie pubbliche e l’introduzione dei ticket è subentrata la compartecipazione alla spesa».

Cosa ritiene si debba fare?

«È necessario rilanciare come Auser l’iniziativa per un welfare inclusivo e universale, combattere le disuguaglianze, che derivano da un welfare contrattuale e aziendale, combattere le solitudini attraverso relazioni fra le persone in un rapporto intergenerazionale. Dobbiamo ribadire una nuova cultura che abbia come finalità il benessere complessivo della persona: la salute, gli aspetti emotivi, culturali e sociali. Il modello di riferimento che vogliamo contribuire a realizzare è il welfare pubblico territoriale e di comunità, con carattere universalistico».