"Acqua, niente aumenti quest’anno né nel 2023". Autorità idrica detta la linea ai gestori

Il direttore generale Ait, Mazzei: "Il calcolo delle tariffe è uguale per tutti, incidono in maniera diversa costi di gestione e investimenti"

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FIRENZE

Tutti prospettano un autunno di lacrime e sangue per i prezzi dell’energia. Chiaramente le associazioni dei consumatori sono preoccupate degli aumenti annunciati. Eppure nel settore idrico sembra che la situazione non sia nera come qualcuno ha paventato. Ne parliamo col direttore dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei, che è l’ente di indirizzo e controllo dei gestori toscani del servizio idrico integrato.

Dottor Mazzei, il Forum toscano per l’acqua, allarmato per i rincari di gas e luce, sostiene che ci saranno presto aumenti anche per il servizio idrico.

"No. Non ci sono aumenti per il servizio idrico. Inoltre, in tutte le aree tariffarie della Toscana, i sindaci stanno confermando le tariffe del 2020 sia per l’anno in corso che per 2023. I conti elaborati dal Forum non sono reali perché non tengono conto degli effettivi consumi delle famiglie. La situazione del settore idrico è completamente diversa da quella di energia e gas".

Ma è vero che ci sono differenze di tariffazione tra i vari gestori? Per esempio, a Pisa e Livorno si paga una bolletta quasi doppia di quella di Lucca?

"Ovviamente, essendo gestori diversi per i vari territori e poiché le tariffe devono coprire i costi di gestione e di investimento, i livelli tariffari non potranno essere mai uguali da gestione a gestione. Tuttavia, in Toscana già da alcuni anni abbiamo reso identiche le articolazioni tariffarie, ovvero il modo in cui si calcola la bolletta di ogni utenza".

Come si calcola la tariffa e cos’è il Ticsi voluto dall’autorità nazionale Arera?

"La bolletta di ciascuno di noi viene calcolata in base alla natura dell’utenza (domestico residente, domestico non residente, artigianale e commerciale, ecc.) e in base agli scaglioni di consumo: ovvero più si consuma e più si paga, proprio per disincentivare lo spreco dell’acqua. Dal 2018, grazie alle disposizioni di Arera-Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (contenute nel testo chiamato TICSI) siamo gradualmente passati a una bolletta che tiene conto anche del numero dei componenti familiari. In questo modo si è eliminata una grave ingiustizia che penalizzava le famiglie più numerose, ovvero dai

4 componenti in su".

Abbiamo passato un’estate in emergenza idrica. È stato fatto qualcosa ad oggi, per alleviare il problema?

"È in corso il nostro Piano Straordinario per l’emergenza idrica sottoposto alla Regione Toscana, di cui una parte sarà finanziata anche dai fondi stanziati dal governo. Si tratta di investimenti straordinari o azioni gestionali, come il rifornimento dei serbatoi con autobotti per integrare le risorse provenienti da pozzi o sorgenti in crisi, riduzione delle pressioni notturne, collegamenti provvisori tra le varie fonti utilizzate in modo da garantire la massima flessibilità, specie nei sistemi acquedottistici più piccoli e isolati".

Alcuni sindaci lamentano alte percentuali di perdite nella rete degli acquedotti. Che cosa avete chiesto ai gestori per ovviare a tale problema?

"In Toscana ci sono oltre 33mila km di reti di acquedotto, cioè quasi tre volte il diametro della terra! Comunque, dal 2018 al 2021, grazie a intense campagne di ricerca perdite, i prelievi di acqua dall’ambiente si sono ridotti di circa 31 milioni di mc, quasi come metà Lago di Bilancino. Non ci possiamo accontentare di questi pur lusinghieri risultati e occorre intensificare lo sforzo, specie nell’attuale fase di emergenza idrica: abbiamo chiesto a tutti i gestori della Toscana di ridurre le perdite nel corso della fine del 2022 in misura ancora superiore agli obiettivi di servizio posti da Arera a livello nazionale".

Il settore dell’idropotabile, nell’ultimo decennio, ha fatto molti interventi per ammodernare le reti. Sembra ci sia ancora molto da fare. Quali sono gli impianti più importanti ultimati negli ultimi tre anni?

"Nel campo dell’approvvigionamento idrico si è cercato di avviare e portare a compimento grandi opere di collegamento delle principali risorse idriche con le aree urbane, si pensi al rifornimento di molti Comuni del senese e dell’aretino con l’acqua proveniente dall’invaso di Montedoglio o al completamento del collegamento dei Comuni del Chianti con il sistema di approvvigionamento dell’area fiorentina. Tuttavia, il maggiore sforzo è stato ed è tuttora concentrato nei settori della fognatura e della depurazione. Sui 51 agglomerati urbani toscani in procedura di infrazione europea, al termine del 2022 ne avremo risolti il 90%. Il resto troverà

soluzione nel corso del 2023. Mantenendo questo ritmo riusciremo a evitare le pesanti sanzioni economiche della Commissione Europea e potremo dare un forte contributo alla tutela ambientale. L’area metropolitana fiorentina, per esempio, è l’unica area metropolitana del nostro Paese ad avere la depurazione del 100% dei propri scarichi civili".

Quali interventi infrastrutturali sono previsti in futuro nel Pnrr dell’idrico?

"In Toscana siamo riusciti a farci assegnare dal Pnrr 180 milioni per il servizio idrico integrato e contiamo di avere ancora altre risorse con gli ultimi due bandi. I fondi Pnrr e altri fondi pubblici che riusciremo a prendere, ci consentiranno di completare o avviare alcune grandi opere per l’approvvigionamento sicuro delle aree costiere e urbane, per portare a termine gli interventi nel campo della depurazione e per ridurre le perdite idriche. Nel bando che ha riguardato proprio la riduzione delle dispersioni i progetti di due gestori toscani sono stati valutati tra i

quattro migliori a livello nazionale e tutti gli altri sono entrati in graduatoria per il finanziamento".

Guglielmo Vezzosi