Cercansi nuovi Ciotola: "E io dico Ernesto"

Quindici anni fa segnò contro i lombardi in finale: "Penso spesso a quel pallonetto, è come un compleanno. Oggi Torregrossa..."

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Quando si pensa a Pisa-Monza non si può non pensare a Nicola Ciotola, il fuoriclasse venuto da Benevento che nel corso della finale di ritorno – durante i supplementari –, si rese protagonista del gol di una vita, il famoso pallonetto. A distanza di 15 anni quella rete è ancora nella memoria di tanti tifosi.

Ciotola, chi vede favorita per la vittoria della finale playoff?

"Le finali hanno tutte una storia a sé e sono ricche di incertezza. Il cuore dice Pisa e speriamo che i nerazzurri riescano a coronare questo sogno. Per me la squadra di D’Angelo già meritava di andare in Serie A senza passare dai playoff. Ora è nuovamente a un passo, ma sono sicuro che con l’aiuto dei tifosi tutto è possibile".

Il Monza non è più riuscito a battere il Pisa dopo il 2007. Questo può significare qualcosa?

"Mi auguro che la tradizione continui, ma quando si comincia a giocare non si pensa più al passato, si pensa solo alla partita che si deve disputare".

Come le è sembrato il Pisa quest’anno?

"E’ una squadra molto compatta, attenta e lascia pochi spazi. Ha giocatori di qualità e gamba che da un momento all’altro possono inventarsi qualcosa. Anche contro il Benevento hanno fatto la partita giusta, la squadra si è saputa difendere e non ha rischiato".

Cosa ricorda di Pisa-Monza 2007?

"Impossibile dimenticare quella partita, sull’1-0 ai tempi supplementari il tempo non passava mai. Soprattutto quando il Monza si avvicinava verso la nostra area c’era tanta sofferenza. Presi palla prima del centrocampo e da lì ascoltai il boato del pubblico, che quasi mi voleva spingere in rete, ma la porta era lontanissima, quasi 60 metri. Ricordo anche Braglia che mi disse di andare alla bandierina. Alla fine ho fatto di testa mia e ho fatto un gran gol. Fu una rete frutto dell’istinto. Se avessimo fatto il 2-0 sarebbe finita la partita e così è stato".

Rivede mai i video di quel giorno?

"Sì, a dir la verità anche molto spesso su youtube, sia la partita che la festa. Anche mio figlio va a vedere i video di quel giorno e mi chiede di raccontargli quelle grandi emozioni che ho provato. Sono cose che ti restano dentro per tutta la vita. Anniversari che si festeggiano come si fa con un compleanno".

Chi può essere oggi il Ciotola di questo Pisa?

"Io ho giocato con Torregrossa a Verona quando lui era a inizio carriera. Lo conosco bene. Secondo me è un attaccante che si può esaltare, ma ce ne sono anche altri. Benali per esempio già ha lasciato il segno in questi playoff col Benevento, così come Puscas che può essere esplosivo rompendo gli equilibri. Ci sono molti candidati per fare la differenza".

Sarai a Pisa?

"Sì, senza dubbio sarò presente, mi sono già organizzato per venire con mio fratello. Mi trasformerò in tifoso. Non posso mancare".

Michele Bufalino