Palio, Mazzuoli rilancia: "Scompiglio patrimonio del Leocorno"

Il capitano conferma l’ottimo rapporto. Ma anche con Tittia e Brigante

 Bruno Mazzuoli

Bruno Mazzuoli

Siena, 30 aprile 2019 - «Sono uno a cui non piace parlare, preferisco fare i fatti». Mette le mani avanti Bruno Mazzuoli.

Allora andiamo al sodo. Con Scompiglio che fatti fa il capitano del Leocorno, visto che gli piace essere concreto?

«Lo puoi scrivere: Jonathan è patrimonio della nostra Contrada. I rapporti con lui sono ottimi e nella giusta situazione è benvenuto in Pantaneto»

Quale è la giusta situazione?

«Il cavallo da farci il Palio, chiaramente».

Continuiamo ad essere diretti: se in Pantaneto, in caso di estrazione a sorte visto che ad oggi la Contrada non è sul tufo né a luglio, né ad agosto, toccasse un soggetto competitivo a chi lo affiderebbe? Tittia o Scompiglio?

«A chi mi pare, non lo racconto certo a te!».

Fortunato nell’estrazione?

«Da quando sono capitano una sola volta il Leocorno è stato tirato fuori».

La Civetta a luglio corre di diritto.

«Problema suo».

Ciò che dice il capitano Nicola Lorenzetti non torna a Mazzuoli?

«Non lo ascolto, è diverso».

C’è una grande rivalità.

«E’ una sana rivalità che esisteva prima quando capitano era Francesco Ricci e c’è anche adesso che è Nicola. Personalmente, ripeto, non amo molto parlare, preferisco i fatti. La rivalità esiste quando siamo sul Campo, fuori amici come prima. Riassumendo brevemente, il Palio del Leocorno non è mai cambiato, per arrivare al punto che ti interessa».

Sentiamo.

«Le figure di riferimento sono sempre le stesse: Scompiglio, Brigante e Tittia».

Va bene, ma come si conciliano tanti galli in un pollaio? A volte è difficile gestirli...

«Infatti non è semplice fare il Palio con tre fantini di punta più qualche altro».

Addirittura!

«Lo posso dimostrare».

E Marco Bitti?

«A mio avviso è il migliore dei giovani. Bisognerà che ci sia una situazione nel Leocorno o da altre parti per vedere quanto vale. Per adesso è particolarmente acerbo, se ci sarà una giusta opportunità valuteremo».

Saltano tutti questi appuntamenti dell’addestramento per via del maltempo: come si può ovviare in futuro? Una nuova pista?

«C’è la pista».

Mociano?

«No, Pian delle Fornaci. Partenza e un giro: è un lavoro. L’hai visti fra i canapi. E’ una condizione alternativa all’impossibilità di usare gli altri circuiti. Se salta un appuntamento va bene, due altrettanto, alla terza magari andiamo alle Fornaci. Sono corse di addestramento, non c’è bisogno di fare la paliata. Meglio poco che niente. Soprattutto per i soggetti nuovi».