Guerra dei confini fra Contrade, il giudice dà ragione alla Tartuca

Storica sentenza del tribunale dopo il ricorso della Chiocciola

Il priore della Tartuca

Il priore della Tartuca

Siena, 15 gennaio 2019 - «Rigettata la domanda». Così il giudice Silvia Reitano ha chiuso il primo round (perché certo non finisce qui) del braccio di ferro in tribunale fra Chiocciola e Tartuca per una questione di confine. «Una bomba nel mondo contradaiolo», era stata definita la decisione del 2 dicembre 2016 dell’assemblea di San Marco di citare in giudizio la rivale Tartuca. Come fu poi qualche mese più tardi, quando il ricorso a stagione paliesca 2017 conclusa venne depositato. L’11 gennaio scorso la storica sentenza. «E’ stata rigettata la domanda per la rettifica del confine nel tratto finale di via Tommaso Pendola antistante la chiesa di Sant’Ansano – spiega l’avvocato Marco Comporti che ha seguito il caso per Castelvecchio insieme ai colleghi Alessandro Lepri e Alessandro Notari – che risultava accertato anche a seguito dell’apposizione delle mattonelle da parte delle due Contrade nel 1987. Da allora tale parte del territorio è stata sempre utilizzata dalla Tartuca. Ci fu anche l’accordo dei due priori per metterle lì e nessuna contestazione della Chiocciola, come risulta anche dal giornalino ‘Affogasanti’».

Una ventina di metri l’oggetto della clamorosa contesa. San Marco, infatti, rivendicava  documenti alla mano che il confine sarebbe stato più spostato verso il vicolo del Saltarello, in corrispondenza dell’arco delle monache. E dunque il suo territorio doveva fermarsi fino all’altezza del civico 62 di via Pendola, pochi metri più avanti rispetto all’attuale.