Stecchi: "Ho dipinto un palio con i sentimenti di Siena"

Il Drappellone di Provenzano è terminato. Il 17 giugno verrà portato in Comune

Massimo Stecchi, il pittore del Palio di luglio

Massimo Stecchi, il pittore del Palio di luglio

Siena, 9 giugno 2019 - "Contento. Molto. Ti dirò che che mi sembra come quando un figlio si allontana da casa e deve camminare con le sue gambe. Spero che il Palio venga accolto come ogni senese vorrebbe...". Sorride Massimo Stecchi, pittore di luglio. Che si separerà dalla sua creazione il 17 quando, spiega, verranno gli addetti dell’Economato del Comune a prendere il Drappellone. "E’ finito, sì. Inserite anche le tre Contrade estratte", aggiunge Stecchi.

Ha dovuto lavorare intensamente stante il poco tempo.

"Tanto lavoro, è vero. Con grande passione. Spero che il Palio sia benvoluto dai legittimi proprietari e, in definitiva, dalla città. A me preme soprattutto che piaccia in modo trasversale e venga ben accolto".

Stecchi è stato anche dirigente della Selva: immagino che in queste settimane ci saranno state battute e iosa.

"Facile immaginare quante, non ne parliamo. Fino al 26, quando verrà presentato, spero che piaccia a tutti, dal 27 che finisca nel museo che immaginate. Ma qui entra in gioco la fortuna. E’ già successo lo scorso anno con il Drappellone di Giannelli, difficile che si ripeta nel 2019".

Il cavallo sarà protagonista della seta?

"Non lo so, vediamo...".

Non c’era un tema, a cosa si è ispirato Stecchi?

"Nel Drappellone ci sono elementi obbligatori, standard, quali la Vergine di Provenzano. Ecco, spero semmai che si possa leggere chiaramente ciò che ho cercato di trasmettere. Sicuramente dentro ci sono i sentimenti di un senese".

Sarà un Palio vuoto o pieno di figure?

"Pieno di alcuni significati, vedremo se sono stato in grado di farli percepire".

Il giudizio dei familiari?

"Ovviamente l’hanno visto e mi hanno confortato molto".

Il lavoro è stato no-stop?

"A volte giorni interi, altri invece non l’ho proprio visto. Stamani (ieri, ndr) invece appena alzato io e il Palio ci siamo guardati. E spesso anche parlati (ride, ndr)".

Stecchi si è ispirato a qualche artista del passato?

"Non intendo essere presuntuoso... no. Li ho guardati tutti, quelli che hanno fatto la storia. Ma alla fine occorre essere sinceri e fare il proprio. Secondo me è il Palio di Stecchi, nel bene e nel male".

Colori forti o lievi?

"I miei!"

Qualche segno nascosto?

"Nessuno, deliberatamente. Ciascuno ci vedrà i propri".

Contrade in ordine di estrazione?

"Esatto. Nessuno stravolgimento".

Come definisce il Cencio?

"Un Palio fatto da un senese".

Dedicato a chi?

"Lo dirò alla presentazione il 26 che sarà fatta da Duccio Benocci".