Lorenzo, quel trionfo in rosso arrivato tardi

Nel 2018 Jorge centra al Mugello la prima vittoria con Ducati: ma aveva già firmato per la Honda, alimentando tanti rimpianti

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di Riccardo Galli

"Al via presi subito la testa della corsa e Marc Marquez cadde quando era secondo. Così dovetti iniziare a piegare poco a poco, sulla distanza, la resistenza di Andrea Dovizioso, che dopo due terzi di gara gettò la spugna. Quando tagliai il traguardo, si concretizzò uno dei giorni più belli della mia vita". Mugello 2018, trionfo Ducati firmato Lorenzo. Un film perfetto.

E’ questa la fotografia che Jorge Lorenzo ha incorniciato con orgoglio, al centro del parete nel salone dei suoi trofei. Campione del Mondo, protagonista assoluto di mille stagioni in MotoGp, oggi uomo-Porsche con l’obiettivo di regalare e regalarsi emozioni a quattro ruote, nel campionato monomarca della casa tedesca, la storia di Jorge e il Mugello, è una storia bella e lunga da raccontare.

E a ricordarlo sono i numeri. I suoi, personalissimi, numeri che sul tracciato della provincia di Firenze lo vedono secondo solo a Valentino Rossi. Insomma, nella… casa del Mugello, il salotto buono, quello più ricco ed emozionante, quello delle vittorie ha avuto come coinquilini proprio Vale e Lorenzo.

"E aggiungo – sono ancora sue parole – che se con Ducati avessi vinto prima di riuscirci in quel modo fantastico al Mugello, beh… oggi, probabilmente sarei ancora in pista". Il Mugello, insomma, oltre che terra di conquista per le sue gare perfette, anche spartiacque decisivo della sua carriera. Già, ma perché Lorenzo ricorda quel trionfo con la Desmo e lo proietta ai giorni nostri? "Perché – è la risposta del pilota appena inserito nella MotoGp Legend – vinsi con la Ducati ma ero già diventato un pilota Honda. Stavo attraversando un periodo buio e dopo il Gp di Le Mans (la gara precedente al Mugello ndr) non vedevo la prospettiva del rinnovo del contratto, sapevo che Suzuki e Yamaha avevano altre idee e non certo su di me per l’anno successivo, poi… poi mi chiamò Puig, mi offrì un ottimo contratto con Honda e io firmai. Subito dopo vinsi al Mugello e…". E magari senza quell’accordo preventivo, la storia in rosso di Jorge sarebbe potuta anche continuare.

"Ora però mi sono ritirato – racconta – e senza la pressione delle stagioni nel Motomondiale, posso fare ciò che voglio del mio tempo libero. E sono felice". Anche se nel tempo libero, proprio come è stato per Vale, l’obiettivo è quello di correre (in auto) e magari vincere. E’ questa l’occasione che Lorenzo sfrutta per ridisegnare i contorni del suo rivale di sempre: Rossi. "Vale è stato una bestia… Era imbattibile all’ultimo giro. Assolutamente. E comunque per vincere o provare a vincere contro di lui dovevi essere forte soprattutto nella testa a testa. E’ lì che lui sapeva agire contro ogni avversario". Lorenzo contro Rossi, insomma, in pista come negli anni in Yamaha in cui i due decisero di dividersi da un muro anziché condividere risultati e segreti. Jorge al Mugello ha vinto in totale sette volte. Nella classe 250, nel 2006, con Aprilia, poi con Yamaha in MotoGp (tre volte di fila dal 2011 al 2013), quindi dopo i trionfi nel 2015 e 2016, sempre in Yamaha, ecco la cartolina Ducati del 2018.