Jovic, chiamatelo macchina da gol Ma quanto pesa l’eredità di Dusan

L’attaccante serbo prima scelta per cancellare i numeri del connazionale che ha scelto la Juve. Fisico possente, visione della porta micidiale e tanta voglia di riscatto: queste le armi di Luka

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di Riccardo Galli

C’è un peso in più sulle spalle di Luka Jovic. E quel peso si chiama eredità di Dusan Vlahovic. Mica poco, certo. Ma il fatto è questo. La Fiorentina, nonostante la buona volontà di Cabral e la fiducia che la società continua a consegnare all’attaccante arrivato a gennaio proprio al posto di Dusan, nonostante tutto questo, la Fiorentina ha deciso che dovrà essere Jovic la nuova macchina da gol.

Fisico possente, un passato a cinque stelle con la firma del Real Madrid e una voglia matta di essere di nuovo protagonista dopo un periodo troppo in ombra: ecco le chiavi con cui il centravanti serbo cercherà di aprire la serratura delle emozioni della Fiorentina. I voti nelle pagelle del mercato lo premiano tutti come ’operazione pregiata’ e ’di sicuro risultato’, ma ora è arrivato il momento di passare dalle parole (e le promesse) ai fatti. Per Jovic inizia un campionato da dentro o fuori (il circolo dei big) e l’unico modo per poter essere di nuovo in quel circolo è semplicemente quello di mettersi a far gol. A raffica. Da subito.

Del resto è proprio lì, davanti a questo concetto di gol a grappoli che dopo l’addio a Vlahovic, la Fiorentina ha sofferto più del previsto. Ed è qui che il mercato estivo è andato subito a concentrarsi con la società viola che dopo aver sondato operazioni di peso ma difficili da realizzare, ha deciso la sterzata nella direzione del centravanti che poteva lasciare il Real Madrid per riposizionarsi in una realtà magari meno scintillante, ma ricca di ambizioni progetti e programmi di primo piano.

Jovic si è presentato con una carica dirompente. Ha lanciato la sua sfida – quella personale e quella colorata di viola – al campionato italiano con l’obiettivo di fare bene sia per la Fiorentina sia per la sua voglia di sbarcare al Mondiale al meglio. E magari di essere protagonista anche in Qatar, con la Serbia.

Sottoporta ha i numeri e la potenza giusti. ’Vede’ lo specchio, lo cerca con la grinta di chi si sente numero uno e trascinatore. Ecco, la Fiorentina aveva e avrà bisogno proprio di questo. Della carica di Luka, della sua voglia matta di segnare e di sognare.

Perché, sì, la sua avventura in viola è davvero un bellissimo sogno.