Giostra, triplete Santo Spirito che vince agli spareggi: è nella leggenda / FOTO

La cronaca della piazza, con il tiro decisivo di Gian Maria Scortecci. La festa e l'esultanza della Colombina, il clima mesto e le reazioni degli altri quartieri

La carriera decisiva di Gian Maria Scortecci: cinque e triplete

La carriera decisiva di Gian Maria Scortecci: cinque e triplete

Arezzo, 4 settembre 2016 - Santo Spirito entra nella leggenda. Non solo vince, come era nei pronostici, ma per la prima volta nella storia della Giostra si aggiudica il triplete, cioè tutte le edizioni dell'anno, compresa la straordinaria di agosto. Un tris di Giostre che si era verificato solo due volte, nel 1984 con l'edizione alla presenza del presidente della Repubblica Sandro Pertini e nel 2000, con un'altra straordinaria dedicata anche quella a un Giubileo. Sarà difficile ripetere l'impresa e soprattutto ci vorranno anni. Per tentare di eguagliare questo record servirà un'altra stagione con tre Giostre. Non capita proprio a ogni morte di Papa ma quasi.

 

La Colombina dà una straordinaria dimostrazione di forza dopo le due che aveva offerta nelle notturne di giugno e agosto. Prima si mantiene a galla con il quattro di Gian Maria Scortecci, poi scatta con il centro di Elia Cicerchia. Agli spareggi tocca ancora a Scortecci mettere la firma sul trionfo con un nuovo cinque di fronte al quale gli altri quartieri giunti agli extratime, Sant'Andrea e Porta del Foro, non riescono a replicare.

 

Si parte subito con la prima carriera di Scortecci. Il cavallo fa le bizze e Gian Maria non riesce anda andare oltre un punteggio a cavallo fra il 2 e il 4. Per la giuria appunto è 4. Poi tocca a Enrico Vedovini per Sant'Andrea, che timbra il cinque, anche se i giudici impiegano parecchi minuti nella misurazione. Alessandro Vannozzi, invece, non va oltre il 4 per Porta Crucifera. A quel punto un altro squillo, quello di Andrea Vernaccini, che per Porta del Foro marca un centro molto netto, il terzo di quest'anno

 

Si va alle seconde carriere ed è subito suspense perchè Elia Cicerchia ha bisogno di un cinque per rimettere in carreggiata la Colombina. Il ragazzino terribile arriva un po' laterale ma piazza lo stesso la zampata: è centro. Stefano Cherici potrebbe chiudere la Giostra con un altro cinque ma non riesce ad andare oltre un quattro che fino all'ultimo pareva un 2. Filippo Fardelli non riesce a riportare a galla Colcitrone e si ferma su un modesto 3, infine tocca a Carboni: anche lui col 5 potrebbe riportare in casa della Chimera la lancia d'oro che manca dal 2007. Niente da fare, è un altro 4. Servono gli spareggi.

A sorpresa, gli strateghi gialloblù scelgono Scortecci, tenendosi di riserva Cicerchia per un eventuale secondo extratime. E' la mossa decisiva. Stavolta Gian Maria non manca il cinque caricando di pressione gli altri due cavalieri. Una tensione che impedisce sia a Vedovini che a Vernaccini di andare oltre il 4. E' festa gialloblù, Cicerchia e Scortecci entrano nel mito come il loro quartiere.

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Poi la corsa in cattedrale per il Te Deum della vittoria. Il rettore Ezio Gori esulta: "Siamo nella storia, ci credevo che potessimo vincere anche la terza Giostra, era nei nostri mezzi". E Gian Maria incalza: "Io ed Elia vinciamo perchè siamo come fratelli, fra noi non ci sono invidie". Composto come sempre Cicerchia: "E' una vittoria per la mia famiglia". Quando ormai è sera il rientro del team vincente nella sede dei Bastioni è accolto da un autentico bagno di folla. Esulta il popolo della Colombina che ora ha già nel mirino dell'albo dei vincitori Sant'Andrea. E Porta Crucifera è poco sopra. Il primato potrebbe presto tornare a Santo Spirito come negli anni '80.

Negli altri quartieri il clima è ovviamente mesto. "Che potevamo chiedere di più a due cavalieri che hanno portato a casa nove punti nelle carriere regolari?", si domanda Dario Tamarindi, capitano di Porta del Foro, "però bisogna riconoscere che in questo momento Santo Spirito è meglio di noi. Abbiamo ancora tanto da lavorare". Anche il rettore di Sant'Andrea, Maurizio Carboni, si rammarica: "Potevamo chiudere la Giostra prima degli spareggi, non ci siamo riusciti per poco". Il più mogio di tutti è il capitano di Porta Crucifera Niccolò Cherici Mascagni, il cui quartiere è stato l'unico escluso dagli spareggi. "Abbiamo schierato per primo Vannozzi perchè volevamo puntare subito al 5. Non ci siamo riusciti e a Fardelli non è poi riuscito il tutto per tutto".