Superbonus 110, ancora novità in vista Il Governo punta a ridurre i beneficiari

Obiettivo / Lo spirito alla base della norma è quello di rendere la misura meno dispendiosa per lo Stato

Proroga se al 30 settembre 2021 risulti effettuata la comunicazione d’inizio lavori

Proroga se al 30 settembre 2021 risulti effettuata la comunicazione d’inizio lavori

Il Superbonus cambia ancora. Dopo la prima bozza di legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri a ottobre, ecco che arriva quella di novembre che dovrebbe rappresentare anche quella definitiva che approderà in Parlamento. Lo spirito alla base della norma è chiaro: tagliare il numero dei beneficiari e rendere la misura meno costosa per le casse dello Stato. Il provvedimento in generale prevede: la detrazione in 4 quote annuali per le spese sostenute a partire dal primo gennaio 2022; l’estensione della proroga prevista per gli IACP anche per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci; gli interventi trainati relativi al fotovoltaico e ai sistemi di accumulo potranno godere del superbonus 110% fino al 30 giugno 2022. Tra le novità più discusse c’è quella che riguarda le persone fisiche che potranno godere di una proroga dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022 solo se alla data del 30 settembre 2021 risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), ovvero, per quelli comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risultino avviate le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo. Chi invece ha un Isee fino a 25.000 euro, potrà usufruire del Superbonus 110% soltanto sull’abitazione principale, ma fino al 31 dicembre del 2022. La decisione del Premier Pratiche, la ‘stretta’ sui controlli Nuovo decreto contro i furbetti Bloccare le frodi e utilizzare al meglio i soldi che ci sono. In caso contrario il Superbonus e gli altri bonus edilizi non avranno ragione di esistere in futuro. Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi (in foto) ha spiegato così, ai ministri riuniti in cabina di regia e poi in Consiglio dei ministri, la sua decisione di intervenire subito, con un decreto, per una stretta ai controlli sulle “agevolazioni fiscali ed economiche”. L’allarme è stato lanciato direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate che nei giorni scorsi aveva fatto sapere che 800 milioni di crediti sono inesistenti o «caratterizzati da evidenti elementi di frode». Per evitare, tuttavia, che i bonus edilizi perdano credibilità, pur essendo stato dato l’ok, si pensa di concedere all’Agenzia delle entrate la possibilità di sospendere fino a 30 giorni gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio. Se i controlli avranno esito positivo, o al termine del periodo di 30 giorni, la cessione del credito sarà effettiva. Secondo Mario Draghi, infatti, bisogna evitare una situazione simile a quella avvenuta negli anni Settanta agli aiuti allo sviluppo. Attualmente i controlli sono demandati in prima istanza allo Sportello Unico per l’Edilizia (Sue), che verifica la mancata presentazione della comunicazione di inizio lavori (Cila), gli attestati necessari a confermare che l’immobile oggetto dei lavori è in regola e quelli sugli interventi da effettuare. L’Enea invece si occupa della verifica dei «dati relativi alle riqualificazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente (incentivi del 50%, 65%, 70%, 75%, 80% , 85%) e i dati per il bonus facciate (incentivi del 90%)». L’ente verifica anche gli interventi relativi al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili. I condomìni Detrazioni ad aliquota decrescente Secondo l’ultimo disegno di legge di Bilancio, il Superbonus 110% è stato prorogato anche per i condomini e persone fisiche proprietarie o comproprietarie di edifici da 2 a 4 unità immobiliari per questi è prevista una proroga al 2025 ma con aliquota decrescente negli anni: 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023; 70% per quelle sostenute nell’anno 2024; e 65% per quelle sostenute nell’anno 2025. La linea di base è che più o meno tutte le agevolazioni sono destinate ad essere depotenziate in modo da incidere meno sulle casse dello stato. Infine per l’asseverazione di congruità delle spese sostenute per gli interventi di ecobonus 110% si farà riferimento anche ai valori massimi stabiliti, per talune categorie di beni, con decreto del Ministro della transizione ecologica, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio stessa.