Debutta anche il Superbonus alberghi, detrazioni e contributi a fondo perduto

L'incentivo / Servirà a ridare un po' di "carburante" alle imprese di un comparto colpito dalla pandemia

L’intervento punterà a sfruttare e a ripartire i fondi stanziati all’interno del PNRR

L’intervento punterà a sfruttare e a ripartire i fondi stanziati all’interno del PNRR

Annunciato nei mesi scorsi, è pronto al debutto il Superbonus per alberghi e agriturismi. La misura, introdotta nella prossima legge di Bilancio 2022, prevede una detrazione dell’80% (a fronte del 110% per gli immobili residenziali). L’intervento punta a sfruttare i fondi stanziati all’interno del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per il settore del turismo, che devono entrare in vigore entro il 31 dicembre 2021. L'agevolazione, che era stata anticipata in estate dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, servirà a ridare un po’ di carburante a molte imprese di un comparto colpito pesantemente dalla crisi delegata al Covid, che potranno così riqualificare i propri immobili in chiave ecosostenibile e innovativa. La bozza di decreto individua due strumenti: un credito di imposta dell’80% delle spese sostenute per la realizzazione di interventi di riqualificazione delle strutture; un contributo a fondo perduto di massimo 40.000 euro fruibile anche indipendentemente dal suddetto credito di imposta, incrementabile per ulteriori specifici obiettivi. Secondo indiscrezioni, però, potrebbero essere introdotte altre due forme di sostegno: fondo rotativo (dovrebbe essere alternativo al Superbonus 80% e al contributo a fondo perduto); pensato per le imprese turistiche di dimensioni più grandi, e la sezione speciale del Fondo garanzia PMI per le imprese del settore. Le indiscrezioni Hotel, agriturismi, parchi a tema Ecco chi beneficerà della misura Il cosiddetto Superbonus alberghi, ossia la detrazione all’80%, entrerà in vigore dal prossimo anno e servirà per migliorare le strutture ricettive presenti sul territorio nazionale. Nelle prossime settimane, quando il disegno di legge sarà discusso in Parlamento, si avranno informazioni più precise e dettagliate sul provvedimento, tuttavia, qualcosa già è venuto fuori. La misura, tanto attesa dagli operatori del settore turistico, sarà destinata non solo agli alberghi, ma anche ad agriturismi, strutture termali, stabilimenti balneari, parchi tematici, fiere e congressi. Una grande apertura rispetto alle previsioni. Come per il Superbonus tradizionale, saranno ammesse le spese effettuate per interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Potrebbero però essere comprese altre spese, come quelle per gli arredi. Il Ministero del Turismo aggiornerà, entro il 31 marzo 2025, gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, compresi i condhotel e gli alberghi diffusi, tenendo conto delle specifiche esigenze connesse alle capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali e dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello internazionale. Le modalità applicative per l’erogazione degli incentivi verranno poi definite con un bando del Ministro del Turismo Focus Spese e lavori ammissibili, tutte le novità Per capire cosa prevede nello specifico il Superbonus 80% per gli alberghi e strutture ricettive, bisognerà attendere ancora qualche settimana quando il disegno di legge diventerà legge a tutti gli effetti. Il nuovo Superbonus alberghi 80% seguirà con tutta probabilità le regole del Superbonus 110% o quelle del precedente Bonus Alberghi al 65% per quanto riguarda gli interventi incentivabili. Le spese ammissibili sono quelle per: incremento dell’efficienza energetica e riqualificazione antisismica; eliminazione delle barriere architettoniche; manutenzione straordinaria, restauro e di risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia; realizzazione di piscine termali e relative attrezzature e apparecchiature; digitalizzazione. Non si conoscono ancora molti dettagli, ma a oggi si sa che potranno accedere all’agevolazione gli interventi iniziati dopo l’entrata in vigore del Decreto e conclusi entro il 31 dicembre 2024 e gli interventi avviati prima dell’entrata in vigore ma non ancora conclusi, purché sia certificabile l’inizio dopo il 1° febbraio del 2020.