A Firenze c'è Jeff Koons: Palazzo Strozzi apre le sue porte ad un artista eclettico

Calendario / Fino al prossimo 30 gennaio, sarà possibile visitare l’esposizione tutti i giorni dalle 10 alle 20 (e il giovedì addirittura fino alle 23)

La lucentezza viene intesa come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore

La lucentezza viene intesa come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore

Una mostra dedicata a una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea a livello globale: è quella ospitata da Palazzo Strozzi a Firenze e dedicata a Jeff Koons che, dalla metà degli anni Settanta a oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale. A cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, questa mostra è in assoluto una delle più belle da vedere in tutta la Toscana tra quelle attualmente visitabili. Sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra "Jeff Koons. Shine" ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Jeff Koons il concetto di "shine" (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire. Autore di opere entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Jeff Koons trova nell’idea di "lucentezza" (shine) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main partner: Intesa Sanpaolo. Orario di apertura al pubblico: tutti i giorni dalle 10 alle 20 e il giovedì dalle 10 alle 23. Progetto Siena, foto per un conflitto: "Life in Syria" nella Fortezza Medicea Un progetto fotografico, diventato poi anche un libro, nato con l’intento di mostrare la realtà che milioni di siriani sono costretti a vivere ogni giorno. Un bellissimo evento da visitare per chi si trova a Siena e potrà dunque approfittare di questa occasione. Il progetto fotografico sarà ospitato dalla Fortezza Medicea fino al 23 gennaio 2022 e si intitolerà "Life in Syria". Vuole essere un mezzo di comunicazione per far emergere l’umanità e la vita nel conflitto e portare alla luce la lotta non violenta attiva del popolo siriano, da molto tempo al centro della cronaca. Il libro intende ripristinare la narrazione del conflitto ai siriani, rafforzando il ruolo dei giovani nel processo di costruzione di una futura pacificazione nel paese. Una selezione di 27 fotografie estratte dal libro accompagnate dai testi degli autori e dunque una testimonianza preziosa. Gli autori, provenienti dal nord della Siria, dalle regioni di Aleppo e Idlib, come centinaia di migliaia di giovani coetanei, che come loro sono sparsi nel resto della Siria, hanno collaborato insieme mantenendo donne e bambini in vita, fornendo aiuti umanitari e supporto psicologico ai bambini traumatizzati dalla guerra, destinati a portarsi per sempre dietro i segni di quei conflitti. Il progetto fotografico sarà accessibile a tutti, tutti i giorni dalle 11 alle 18. Museo Novecento Jenny Saville attraverso dipinti e opere Un progetto espositivo ideato e curato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento, in collaborazione con alcuni dei maggiori musei della città: Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell’Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Museo di Casa Buonarroti. La mostra, promossa dal Comune di Firenze, organizzata da MUS.E e sostenuta da Gagosian, rappresenta un incontro unico tra antico e contemporaneo e invita il pubblico a scoprire l’opera di Jenny Saville (7 maggio 1970, Cambridge) attraverso dipinti e disegni degli anni Novanta e lavori realizzati appositamente per la mostra. Saville trascende i limiti tra figurativo e astratto, tra informale e gestuale, riuscendo a trasfigurare la cronaca in un’immagine universale, un umanesimo contemporaneo che rimette al centro della storia dell’arte la figura, sia essa un corpo o un volto, per dare immagine alle forze che agiscono dentro e contro di noi. Come nessun altro artista del nostro tempo si è lasciata alle spalle il postmoderno per ricostruire un serrato dialogo con la grande tradizione pittorica europea in costante confronto con il modernismo di Willem de Kooning e Cy Twombly e la ritrattistica di Pablo Picasso e Francis Bacon. Pistoia vanta un programma ricchissimo Gli appuntamenti da segnare in agenda Focus / Per gli amanti dell’arte un viaggio tra passato e futuro Capitale della cultura 2017 e, a distanza di qualche anno, ancora molto attiva in ambito culturale: è la città di Pistoia che per tutto il mese di gennaio ospiterà numerose mostre. Scopriamo quali sono allora quelle più interessanti, a partire da quella dedicata al sommo poeta Dante, nel settecentesimo anniversario della sua morte. Si intitola "Divine Lettere" ed è una versione tipografica illustrata dell’Inferno realizzata da Edoardo Salvi e Filippo Giaconi, curata da Roberto Cadonici. Sarà visitabile fino al 15 gennaio nell’orario di apertura della biblioteca San Giorgio (lunedì dalle 14 alle 19; da martedì a sabato dalle 9 alle 19). Un altro appuntamento da non perdere è la mostra intitolata “Pistoia piccola Compostela - L’altare argenteo di San Jacopo”, visitabile dal martedì al venerdì dalle ore 14.00 alle 18.00 e il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle 18.00 nella chiesa di San Leone. La mostra è caratterizzata da immagini di grande impatto realizzate con tecnologie innovative che esaltano i più piccoli dettagli e nasce a completamento dell’omonimo libro, con i testi di Lucia Gai e le foto di Nicolò Begliomini, edito nel 2019 da Giorgio Tesi Editrice per la collana "Avvicinatevi alla Bellezza". Una mostra itinerante che, dopo Pistoia, approderà in altre città. Le opere di nove artisti saranno invece protagoniste nella mostra intitolata "Paesaggi personali", a cura di Serena Becagli, ospitata dalla Galleria ME Vannucci. Un paesaggio plurale in cui il personale – privato e intimo – si apre alla rivelazione e alla condivisione. Un percorso molto particolare tra video, sculture, installazioni, interventi site-specific. E ancora, carte, disegni, fotografie, luci, proiezioni e apparizioni, in cui i termini più ricorrenti sono memoria, terra, apparizione, trasparenza, cielo. A Pistoia insomma non c’è altro che l’imbarazzo della scelta per dedicare tempo all’arte e alla cultura in generale