Tudor, la Briglia d’Oro e tanta Robur "Tornare, che emozione. Auguro la A"

Migration

di Guido De Leo

A distanza di 16 anni dal suo addio alla Robur Igor Tudor è tornato a Siena. L’occasione è stata la ‘Briglia d’Oro’, consegnata al croato dall’AIAC di Siena, per l’ottimo campionato disputato con l’Hellas Verona (nella foto). L’ex calciatore nonostante il tanto tempo passato e una carriera in panchina che si sta rivelando sul livello di quella in campo ha ricordato con piacere quella stagione e mezzo passata in bianconero, tra il gennaio 2005 e il giugno 2006.

"Non ho nascosto a mia moglie la grande emozione che ho avuto quando, in auto, stavamo raggiungendo Siena – ha ammesso visibilmente felice Tudor –. Mancavo da 16 anni, davvero tanti ma il ricordo di quella esperienza è sempre vivo in me. Adesso, da uomo maturo e non da calciatore di 27 anni, vedo la città con occhi diversi. Una città davvero bellissima: rivedere il centro storico mi ha fatto molto piacere anche perché ero con la mia famiglia".

Poi sull’avvenutura in bianconero. "Eravamo una squadra con grandi giocatori come Chiesa, Flo, Taddei , Maccarone, Portanova, Colonnese. Facemmo un grande risultato, soprattutto il primo anno. Arrivai che la squadra era penultima e compimmo tutti insieme una grande impresa salvandoci all’ultima giornata". Sei anni e mezzo alla Juventus, con scudetti vinti e finali di Champions League giocate. Poi il prestito alla Robur di De Canio. "Volevo giocare e Siena era un’opportunità, fu una cosa giusta e non mi sono mai pentito. È quello che consiglio ai giocatori di oggi, di non accontentarsi ma di andare e godersi il calcio e le emozioni. Perché poi quelle restano sempre".

C’era anche Michele Mignani, all’epoca ovviamente capitano, pure lui premiato a Vico Bello per il campionato vinto con il Bari. "E’ stato bello rivederlo e approfondire tanti temi di calcio con lui. E’ una grande persona e un ottimo allenatore, ha fatto una grande impresa l’anno scorso". Il bilancio di Tudor in maglia bianconera fu di 39 presenze e 2 reti, la prima decisiva sulla Lazio nel primo anno, la seconda al Milan al Meazza. "Negli ultimi anni ho seguito poco le vicende della Robur. Sono stato molto in giro, ho allenato in Turchia e in Grecia. So che ci sono stati grandi allenatori come Conte (che fu vice di De Canio nel 200506, la seconda annata di Tudor al Franchi, ndr) e lo stesso Mignani. So che è in C ma gli auguro davvero di cuore di tornare in serie A. Sarebbe bello, mi ricordo che era una piazza veramente unica e spero possa tornare dove merita".

Nonostante la favolosa annata a Verona, al momento il croato è fermo nella sua Spalato alla ricerca di una nuova squadra, in Italia o all’estero. "Cosa auguro a me stesso? Tranquillità nella vita, felicità e magari una bella squadra da allenare presto".