"Spero nella riammissione in serie C La Pianese ha le carte in regola"

Il dg Vagaggini: "Siamo tra le prime tre in graduatoria. Ci affidiamo ai conti a posto e alla virtuosità del club".

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Il dispiacere è ancora tanto. La retrocessione, soprattutto per il modo in cui è maturata, è un boccone amaro da mandare giù per il direttore generale della Pianese Renato Vagaggini. La fiamma della speranza, però, è accesa. Fa luce sull’eventuale riammissione.

A mente fredda, quale lo stato d’animo?

"Sono deluso. Abbiamo capito che la serie C è una categoria in cui ognuno fa per sé e non per la società in cui gioca. Si pagano giocatori professionisti legati ad altri club a cui non importa niente di retrocedere, che non vedono l’ora di liberarsi. Quelli che ho portato dalla D non hanno ceduto di un millimetro. Agli altri interessava solo tornare alla casa madre. Ma almeno abbiamo chiuso in attivo e siamo tra i papabili a essere riammessi".

Quante speranze ci sono?

"Siamo tra le prime tre in graduatoria, dietro la Giana. Ci sono vari parametri da considerare, i punti fatti, i conti a posto, illeciti precedenti, l’impiantistica. E bisognerà aspettare il 5 agosto per vedere se ci saranno rinunce in C. Per quanto riguarda il nostro stadio, manca, per essere a norma, condizione fondamentale, l’illuminazione. L’ordine è già partito, speriamo di farcela nei tempi previsti (il 31 luglio ndr). D’altra parte il Coronavirus ha rallentato ulteriormente i lavori. La consegna è slittata ancora: dovevamo partire a Piancastagnaio e abbiamo giocato una stagione a Grosseto... ".

Nel malaugurato caso che sia serie D, come vi muoverete?

"Saremo la sestasettima squadra: con avversari come Gavorrano, Prato, San Donato o Aglianese è impensabile pensare di vincere il campionato. Ci vorranno almeno tre anni per tentare una nuova risalita. All’inizio prenderemo le seconde, terze scelte degli altri club, o giocatori sottovalutati. D’altra parte gli attuali saranno tutti liberi, tranne i giovani 20012002".

E il mister?

"A Catalano avevo dato la parola che sarebbe rimasto sia in C che in D, ma dobbiamo parlarci a quattr’occhi. Tanto oggi tutti gli allenatori fanno i fenomeni, usano quelle due-tre parole, poi cambiano il terzino con il terzino, l’esterno destro con l’esterno destro, l’attaccante con l’attaccante. In certe partite, come quella di Crema, io avrei messo le sagome davanti alla porta… L’allenatore ideale per la Pianese, per me, sarebbe quello che allena dal martedì al sabato… Ma senza polemica eh".

Con Masi come è andata?

"E’ andata che le ultime due partite, prima dell’interruzione, le abbiamo perse e ci hanno superato l’Olbia, la Giana e la Pergolettese. Ovvio che se avessi saputo quello che sarebbe successo causa Coronavirus, sarebbe rimasto".

Durante la stagione si è arrabbiato molto con gli arbitri: senza certe decisioni arbitrali, chissà…

"Io me la prendo con tutti, anche con i giocatori, con gli allenatori… Sono uno diretto e questo a volte mi frega. E mi prendo squalifiche e multe. Può darsi che le direzioni arbitrali abbiano condizionato il nostro cammino, ma c’è poco da fare. In questo sistema la Pianese ‘è poca roba’. Abbiamo sempre giocato fuori casa, senza tifosi: una pressione diversa rispetto a quella che avverti a Siena, Arezzo o Carrara".

Angela Gorellini