Robur, presentato il settore giovanile Ragazzi in gamba per costruire il futuro

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di Angela Gorellini

Dovrà essere una macchina in cui ogni ingranaggio si muove insieme all’altro, la Robur, dalla prima squadra ai più piccoli. Un comparto con al centro i valori umani, ancor prima di quelli tecnici. Il settore giovanile un serbatoio a cui ‘i grandi’ potranno e dovranno attingere, per la soddisfazione dei ragazzi e di chi li ha accompagnati lungo tutto il percorso. I tecnici, Negro, Guberti, Voria, Morello, ma anche tutti i collaboratori e gli addetti ai lavori che fanno parte del progetto e che ogni giorno lavorano perché il motore vada a mille. A loro, come al presidente Montanari, sono andati i ringraziamenti del responsabile del settore Alessio Ferroni, già collaboratore del direttore Salvini, chiamato a svolgere il ruolo proprio dal numero uno bianconero. Ferroni ha presentato il ‘nuovo’ vivaio del Siena che, con in campo la Primavera, muoverà domani il primo passo della nuova stagione.

"Questo per noi è l’anno zero – ha affermato Ferroni –, ma anche del sotto zero. Non per giudicare chi c’è stato prima, che ha anzi lasciato una base su cui lavorare, ma perché un club come questo deve avere un vivaio che possa stare a ridosso di quelli di Fiorentina ed Empoli. Per arrivare a certi livelli ci vorranno anni, ma intanto abbiamo iniziato, da luglio, quindi da poco, l’opera di ristrutturazione. E siamo partiti da tecnici che da giocatori, hanno scritto la storia del calcio. E questo è uno stimolo in più per i ragazzi. Il fatto che abbiano indossato la maglia della Robur accresce il senso di appartenenza. Dal punto di vista tecnico parlano i curricula". Ferroni si è poi soffermato sulle rose. "Per la loro costruzione abbiamo preso decisioni condivise – le sue parole –. Abbiamo cercato di creare organici omogenei, per portare un po’ di sana competizione. Abbiamo rifiutato anche un paio di offerte importanti per preservare le risorse di qualità che ci sono. L’obiettivo primario è la crescita dei giovani: sia loro che le famiglie devono sapere che nel Siena si sta bene, vuoi per il metodo, vuoi per la mentalità. E’ stato creato un regolamento di comportamento: vogliamo ragazzi educati, che studiano, che rispettano i ruoli. Nel professionismo la testa conta quanto il fisico. Abbiamo anche stabilito una data in cui valutare se qualche singolo possa passare alla squadra sopra".

"E abbiamo anche creato delle aree – ha aggiunto –, per formare un continuum. Ogni allenatore deve avere il suo credo ma è anche giusto fare riferimento alla metodologia della prima squadra. Non conta il modulo, ma il concetto". Infine un appello. "Vorrei sensibilizzare le società del territorio – ha chiuso Ferroni –, perché vedano in noi una ‘seconda casa’. Tanti ragazzi dovremo prenderli da loro: se una collaborazione è obbligatoria, che ci sia sinergia".