Robur, inizia un’altra settimana di passione Attesa per il Tar: bianconeri sospesi tra D e C

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di Guido De Leo

La settimana che si è conclusa ieri sarebbe dovuta essere, sulla carta, quella decisiva per conoscere il destino della Robur. Invece, come è noto, non lo è stata visto l’ennesimo rinvio da parte del Consiglio Federale che ha passato la palla al presidente Gravina. Difficilmente però, anche nella più grottesca delle ipotesi, la settimana che inizia oggi abbia un epilogo simile. La prima motivazione è legata al Tar che si dovrebbe riunire già oggi per esaminare il ricorso del Chievo Verona (a Cosenza attendono preoccupati) e domani quelli di Novara, Casertana, Carpi e Sambenedettese. Il procedimento sarà quello monocratico, cioè il più celere, al fine di esaminare i ricorsi dei cinque club ad un passo dal baratro con tempistiche che permettano a Gravina di prendere una decisione, in un senso o nell’altro a stretto giro come lo stesso numero uno della Figc aveva sottolineato dopo il Consiglio Federale di martedì scorso.

Nel caso in cui il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio si prendesse maggiore tempo per dirimere questo ennesimo ed intricatissimo nodo gordiano Gravina potrebbe decidere di anticipare (si fa per dire) i tempi e ufficializzare esclusioni e ripescaggi dopo aver letto attentamente le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni, che dovrebbero essere note nella giornata odierna o al massimo in quella di domani. Insomma, l’incertezza regna sovrana in un’altra estate che appassionati e tifosi bianconeri avrebbero evitato volentieri.

L’importante è che però la decisione arrivi nel più breve tempo possibile: la D inizia tra diverse settimane ma per Ricciardo e compagni sarà fondamentale arrivarci determinati e del tutto privi di alibi, anche perché, l’Arezzo, già certo di prendere parte al primo torneo dilettantistico nazionale, sta costruendo giorno dopo giorno una squadra che potrebbe essere una clamorosa schiacciasassi sulla carta. Dall’altra parte se sarà ripescaggio il Siena partirà molto indietro rispetto alle altre, sia come tempi preparazione (limitati comunque da un ritiro ben strutturato fin dai primi giorni) sia soprattutto come costruzione della rosa.