Poggibonsi: avanti con entusiasmo e umiltà Dopo il poker all’Arezzo servono conferme

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di Paolo Bartalini

La coesione all’interno del gruppo e tra le componenti, è il valore aggiunto del Poggibonsi. Una squadra che, da neopromossa, sta dimostrando il suo valore anche grazie all’unità di intenti. Un ingrediente che finora ha permesso all’ambiente di conseguire risultati di un certo pregio in questa tranche della serie D, anche in presenza di difficoltà legate all’organico o ad altre avversità che possono verificarsi nell’arco di un torneo. Guai però ad accantonare l’umiltà e il desiderio di mantenere i piedi per terra, due delle caratteristiche che hanno consentito alla formazione allenata da Stefano Calderini di esprimersi alla pari più o meno con ogni rivale al momento incontrate e di ottenere in alcuni casi anche dei verdetti di prestigio. Come il 4-0 di tre giorni or sono allo Stefano Lotti con l’Arezzo.

Proprio dai tifosi in festa per il successo dei Leoni nella gara con gli amaranto, giunge al collettivo l’invito a proseguire nel percorso con uguale determinazione, per capire col trascorrere delle settimane quali saranno le reali "forze in campo", ovvero nella graduatoria del girone E. Il Poggibonsi giustamente non si sbilancia e punta l’attenzione sulla salvezza innanzitutto come traguardo da centrare, in un campionato "nuovo", difficile e all’insegna pure di qualche traversia fisica pensando agli infortuni gravi, da quello capitato in estate a Motti e di recente al baby Marafioti. A tale proposito, lo ha ricordato nei giorni scorsi il presidente Giuseppe Vellini, non è escluso il ricorso alle operazioni di mercato per colmare il vuoto fra gli under. Tutto comunque nel quadro di una oculatezza negli affari che rimane sempre una delle linee guida del sodalizio. Poggibonsi che sa essere all’occorrenza anche camaleontico nei moduli da adottare. Mister Calderini ha una sua "filosofia tattica", ma allo stesso modo non disdegna soluzioni differenti, senza imposizioni. Nell’ultima sfida in ordine cronologico, si è assistito all’impiego di una quasi inedita retroguardia a tre schierata di fronte al portiere Pacini (nella foto). Una strategia che ha dato i suoi frutti.