Maddaloni, entusiasmo e concretezza "Siamo il Siena e dobbiamo vincere"

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di Angela Gorellini

Sicuro di sé, ("Siamo il Siena e il Siena deve vincere") e pronto a iniziare la nuova avventura. In Italia, a Siena. Massimiliano Maddaloni (nella foto), il nuovo allenatore della Robur sa da dove partire.

"Dobbiamo dare alla squadra una maggiore consapevolezza - spiega -, ha delle potenzialità che non ha ancora del tutto espresso. Questo non significa che Gilardino, un amico con cui ho condiviso un anno in mezzo in Cina, non lo abbia fatto, i punti fatti sono dalla sua parte e anche la partita con il Pescara ha dimostrato che la base è solida. E’ proprio da questa base, quindi, che deve partire il miglioramento, il nostro primo obiettivo. Non parlo di moduli, il calcio non è fatto solo di numeri, per quanto abbia già una mia idea. Nessuna rivoluzione: la mia squadra dovrà avere la capacità di aggredire gli avversari in fase di non possesso, di gestire le situazioni in fase di possesso e imporre la propria mentalità. Dovrà scendere in campo sapendo di essere il Siena".

Un’idea della Robur, Maddaloni, se l’è fatta, anche se "allenare è diverso che osservare". "Ho studiato il Siena e l’ho vista giocare tre volte - le parole del mister - contro la Pistoiese, la Fermana e proprio il Pescara. Una casualità: in questo periodo ho assistito a tante partite di C, anche grazie agli orari sfalsati ("Non era stato allertato" l’intervento di Perinetti ndr). Conosco tutte le squadre del girone. Anche quando ero in Cina seguivo la Lega Pro, soprattutto negli ultimi tre anni: allenando la nazionale cinese avevo la possibilità di tornare più spesso". "Credo che sia un gruppo di valore che possa dire la sua contro tutti - aggiunge -: la rosa è stata costruita bene, anche se in soli 20 giorni. Alla fine ha perso solo due volte. Gli infortuni poi ne hanno condizionato il cammino. Ci sono squadre più avanti, la Reggiana è un gradino superiore alle altre; questo campionato è particolarmente difficile, dove anche le piccole possono mettere in difficoltà le avversarie più blasonate". Maddaloni, che con i giovani ha sempre lavorato bene - ha vinto anche un Torneo di Viareggio -, punta molto su quelli in rosa. "E’ nel mio dna di tecnico - dice -, è una mia predisposizione e mi è sempre piaciuto. Non a caso Lippi, in Cina, mi ha affidato il compito di guidare l’Under 20 e l’Under 23. E affermare che sono dieci anni che non alleno è come dire non aver seguito il mio processo di formazione: in Cina Lippi era il mister ma in campo cero io, non ero un vice. Qua a SIena ci sono tanti giovani di qualità, con loro porteremo avanti un lavoro specifico con i ragazzi, sia a livello individuale che collettivo".

Nello staff di mister Maddaloni è rimasto, nel ruolo di collaboratore tecnico, Paolo Negro. Il match analyst è ancora Stefano Corsini.