Frenesia, errori e sfortuna Serve un Siena più cattivo

Il pareggio di sabato contro la Pistoiese ha lasciato l’amaro in bocca. Tante occasioni sprecate e vittoria sfumata nonostante l’uomo in più

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Ha lasciato molto amaro in bocca nell’ambiente bianconero lo 0-0 contro la Pistoiese. Rispetto ai due precedenti a reti bianche, contro Teramo e Imolese sempre in trasferta, stavolta infatti la sensazione, fortissima, è risultata quella di essere difronte ad una squadra che non riuscendo a sbloccare la partita nel primo tempo poi non riesca a venirne a capo.

Le occasioni dilapidate da Acquadro e Paloschi nel finale di prima frazione, unite al rosso diretto al centrale arancione Ricci, avevano illuso molti riguardo ad un’altra vittoria roboante anche invece non è arrivate neanche con il minimo scarto. Il Siena ci ha provato con generosità, non è stato neanche particolarmente fortunato tra le super parate dell’estremo difensore ospite (almeno tre clamorose) e la traversa di Guberti, ma è mancato sul più bello. Troppa frenesia nel finale, poca lucidità e la certezza che senza Paloschi e Varela, seppur imprecisi e pericolosi solo ad intermittenza, diventi tutto più difficile. Per lo step necessario al fine di poter essere una squadra da prime posizioni la Robur di Gilardino deve riuscire a capitalizzare con maggiore facilità le occasioni che gli avversari, seppur chiusi, le concedono. Avere cioè quella cattiveria utile a ‘strappare’ l’intera posta in palio anche quando sembra tutto difficile e per sbloccare il match serve il proverbiale episodio. Il Modena, corazzata impressionante per nomi, sta faticando ogni partita a trovare il bandolo della matassa ma, vedi nell’ultima vittoria contro la Lucchese decisa da una doppietta di Marotta tra il 90’ e il 95’, riesce spesso a trovare quelle energie fisiche e nervose che le permettono di raggiungere l’obbiettivo.

Il Siena, inutile nascondersi, ha una rosa importante, forse leggermente inferiore solo ad altre due o tre squadre, ma rispetto ai competitor è partito con un ritardo di un mese abbondante ed è ricchissimo di giocatori che non avevano effettuato una vera e propria preparazione estiva. Per cui le difficoltà iniziali erano ampiamente prevedibili e, occorre sottolineare, che la prestazione c’è comunque stata sempre a parte il black out troppo brutto per essere vero co la Reggiana. Col passare delle giornate i valori delle squadre da vertice inizieranno a venire fuori e Terzi e compagni devono provare a restare attaccati al treno delle prime.

Guido De Leo