"Certi giocatori devono vergognarsi Lo stipendio? Pochi lo meritano"

Durissimo il dg Vagaggini: "Alcuni dei ragazzi hanno fatto di tutto perché la Pergolettese pareggiasse"

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di Angela Gorellini

Amarezza e vergogna: sono queste le parole che risuonano forti nelle sue dichiarazioni.

E’ deluso, amareggiato, arrabbiato, il direttore generale della Pianese Renato Vagaggini al triplice fischio di Pergolettese-Pianese. Per il risultato, che ha sancito la retrocessione delle zebrette in serie D, dopo la gioia della scorsa stagione per avercele portate, quando invece la sfida sembrava ormai vinta. Ma anche per quello che ha visto in campo: l’accusa è ad alcuni dei giocatori in maglia bianconera, che hanno dimostrato, parafrasando il suo ragionamento, scarsa professionalità.

"La delusione è tanta – ha esordito nella sua analisi il direttore generale bianconero –. Ormai avevamo vinto la partita: eravamo in vantaggio, conducevamo 3-1, con la Pergolettese in inferiorità numerica. Poi per un episodio, per una punizione letta male, loro hanno fatto gol, mentre noi ci siamo disuniti, abbiamo preso un altro contropiede ed è finita nel peggior modo possibile".

Poi la critica, feroce, a chi è subentrato dalla panchina. Parole dure, quelle del direttore, che nella squadra aveva riposto fiducia e che mai si è tirato indietro al momento di dire le cose in faccia. Giustamente.

"Sicuramente qualche giocatore è entrato in campo in un modo vergognoso – il commento di Vagaggini –. Se questi sono calciatori da serie C, un professionista come Damiano Rinaldini, che io ho preso in Eccellenza, dovrebbe giocare in serie A. Ho visto tanti giocatori viziati, arrivati da società della massima serie e della cadetteria, ma senza anima e senza cuore, che hanno soltanto la sfrontatezza di dire che sono giocatori, ma che di giocatori non hanno niente. Posso dire una cosa: certi ragazzi, insieme ai loro procuratori non dovrebbero neanche presentarsi a prendere lo stipendio di questo mese. Hanno fatto delle cose vergognose".

Ritorna poi al campo, il direttore generale bianconero, pur riallacciandosi a quanto sopra. "Questa partita era impossibile non vincerla. Impossibile – ha chiuso –. Alcuni dei ragazzi hanno fatto di tutto perché la Pergolettese pareggiasse e potesse festeggiare la salvezza. Una Pergolettese che era già morta, morta. Va beh… Siamo arrivati dalla serie D, vorrà dire che ci ritorneremo. Anche se non è questo il momento di parlare di futuro. Adesso c’è solo tanta amarezza. E’ normale, no? Avrei sinceramente preferito perdere 3-0, così è davvero troppo".

Adesso la società dovrà prima assorbire questa enorme delusione per poi decidere come ripartire la prossima stagione. I questo momento il futuro è l’ultimo dei pensieri, ma tra non molto dovrà diventare il primo e l’unico.