Tifosi in festa, il "Fedelissimo d’Oro" va a Guberti / VIDEO

Serata di festeggiamenti per la consegna del riconoscimento

Premio Fedelissimo d'Oro (foto Di Pietro)

Premio Fedelissimo d'Oro (foto Di Pietro)

Siena, 24 maggio 2018 - «Io in Serie C non ci voglio rimanere»: non potevi essere più chiaro caro Stefano. E il pensiero di Guberti è lo stesso di tutti i tifosi della Robur che martedì sera, in tanti, lo hanno festeggiato per la vittoria del 39° Fedelissimo d’Oro. Tutti insieme ad attendere, a sperare, a credere in una favola a lieto fine. A cantare, come faranno mercoledì ovunque la sorte deciderà di portarli. E si tiene stretto il Fedelissimo d’Oro, che gli ha appena consegnato il presidente dei Fedelissimi Lorenzo Mulinacci, Stefano Guberti: quella medaglia, già passata dalle mani di tanti uomini che hanno fatto grande il Siena, è il riconoscimento di una stagione partita in sordina, poi esplosa fino a trasformarsi, quasi, in un’impresa. Quella medaglia è lì a ricordare che sperare e credere, ancora, è lecito.

«Sono onorato di ricevere questo premio – dice il bianconero –. Da quando sono arrivato a Siena ce l’ho messa tutta. Non siamo riusciti a centrare l’obiettivo, ma possiamo farlo adesso, daremo il massimo per passare dalla porta secondaria». E i tifosi intonano ‘Guberti facci un gol’. Che arrivino a grappoli i gol di Guberti! Ma no, ragazzi. Il premio per la rete più bella dell’anno, se l’è aggiudicato qualcun altro, passato in testa al fotofinish. Trattasi di Dennis Iapichino, seduto a cena al fianco del compagno. Un bolide strepitoso, quello che ha stracciato il Cuneo e lasciato a bocca aperta il Franchi. Ma cosa hai fatto Iapi? Sorride lui. «L’ho cercato tanto – ammette – sono contento che sia stato così bello e decisivo. Non me lo sarei aspettato… E’ stata una grande stagione, peccato per come sia finita, ma ci aspettano i play off: piede sull’acceleratore e via. Il mio sogno è andare in serie B con il Siena».

Destinazione decisa insomma… «Mi piacerebbe vedere l’autostrada per l’Abruzzo piena di bandiere bianconere» il sogno, lo stesso, del diesse Giovanni Dolci, presente alla serata in rappresentanza della società insieme al segretario generale Stefano Osti e al capo ufficio stampa Tommaso Salomoni (la presidente Anna Durio è passata a salutare nel post-cena). ‘Giovanni portaci a Pescara’ quindi il coro partito in automatico. «Non è ancora finita» le parole di Nicola Natili: la Robur e i suoi tifosi ‘in serie C non ci vogliono rimanere’.