Brivido Robur. E’ arrivato il giorno decisivo

La firma sull’accordo tra Anna Durio e i legali della ‘Berkeley Capital’ dell’armeno Gevorgyan ancora non c’è e cresce la paura.

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di Guido De Leo

Dovrebbe essere oggi il giorno in cui si scriverà il futuro della Robur. Anzi, dovrà esserlo necessariamente visto che in caso di ennesimo rinvio della firma sull’accordo tra Anna Durio e i legali della ‘Berkeley Capital’ dell’imprenditore armeno Sargis Gevorgyan le probabilità di iscrizione del Siena al prossimo campionato di serie C saranno ridotte al lumicino.

Un’altra settimana, quella conclusa ieri, è passata in maniera surreale e snervante. Dal possibile annuncio con la FramGroup, alle prime voci di crepe concrete nella trattativa che invece era stata per chiusa dalla stessa Anna Durio qualche giorno prima mediante scarno comunicato stampa. Preoccupazioni corroborate dalla partenza direzione Calabria del direttore generale Diego Foresti, che con la Robur aveva già firmato un ricco triennale e iniziato a contattare allenatori e direttori sportivi per sostituire i partenti Dal Canto e Vaira. Poi qualcosa si è inceppato, Foresti è partito per Catanzaro (dove però ancora non ha firmato il contratto, segno che evidentemente prima deve sciogliere quello con la Robur) e soprattutto la FramGroup si è dileguata, probabilmente spaventata da un improvviso scoperchiamento di un vaso di Pandora che dentro celava forse qualcosa di nascosto e non preventivato dagli avventori interessati al Siena.

Ecco dunque che torna di moda il gruppo proveniente dall’Armenia, interessato ad entrare nel mercato italiano attraverso il calcio e già ricevuto in Comune nella settimane prima. Per entrare in sede alla Robur Siena però i legali Sargis Gevorgyan hanno dovuto attendere di essere richiamati in fretta e furia, iniziando a controllare le carte solo nella giornata di martedì scorso, a sette giorni dalla scadenza più importante della storia recente bianconera. I lavori sono proseguiti freneticamente, con grande impegno da parte dei possibili acquirenti e il solito silenzio misterioso da quella dei venditori, il tutto infarinato da voci di chiusura imminente del cerchio e fumata bianca in arrivo. L’Habemus Papam ancora non c’è stato però, e come spesso accade in queste situazioni, sono tornati alla mente di tutti (o almeno di quelli che vogliono bene al Siena) episodi del recente passato che mettono onestamente i brividi. Per fortuna, è davvero il caso di dirlo, manca poco alla fatidica data di mercoledì. O arriverà l’iscrizione tanto attesa oppure la storia della Robur Siena sarà durata sei anni esatti con due presidenze discusse e discutibili. Per salvare capra e cavoli resta in piedi al momento il solito mantra degli ultimi giorni: iscrizione, fideiussioni e pagamento stipendi dei calciatori (quelli sopra i 50mile euro l’anno lordi) a carico dall’attuale proprietà e poi, subito dopo, passaggio di consegne ufficiali. La speranza è l’ultima a morire recita un famoso detto ma se oggi la fumata sarà di nuovo nera anche il più inguaribile degli ottimisti sarà costretto a pensare ad un nuovo, tremendo, ritorno nei dilettanti. Ammesso che in tempi così stretti (la stagione inizia il 27 settembre) ci sia qualcuno che abbia denaro e volontà di riaccendere subito i motori.