Siena, 4 dicembre - BRUNO VALENTINI è il sindaco di Siena. Non ci sono più dubbi. Ieri, infatti, il giudice Stefano Caramellino ha mandato in archivio la questione, respingendo il ricorso — presentato mesi fa — in cui si ipotizzava l’ ineleggibilità di Valentini al momento della sua candidatura a primo cittadino.

Ineleggibilità che, se fosse stata confermata in sede di giudizio, avrebbe immediatamente fatto decadere il sindaco dal proprio ruolo. Il ricorso era stato presentato da Giulia Simi nelle vesti di libera cittadina. Niente di strano, anche se è impossibile dimenticare che la stessa Simi è da sempre attiva e impegnata in politica e che, durante l’ultima campagna elettorale, aveva pubblicamente e fattivamente sostenuto la candidatura di Eugenio Neri. Tanto che lo stesso Neri, durante il primo consiglio comunale di insediamento, aveva definito l’azione di Simi «un’ottima iniziativa in difesa della legalità e della civiltà».
Simi contestava che il sindaco Valentini, al momento di presentare la propria candidatura, non avesse di fatto cessato la propria attività presso il Comune di Monteriggioni. Nel marzo di quest’anno, Valentini aveva assunto la presidenza di una società partecipata del Comune di Monteriggioni — la Società Monteriggioni Ad 1213 srl — inducendo il consiglio comunale a dichiararlo decaduto dal ruolo di primo cittadino. A quel punto, le funzioni erano state assunte dal vice sindaco, Angelo Fatucci.

La questione aveva sollevato numerose critiche dalle file dell’opposizione, ma già nella prima seduta del consiglio comunale, lo scorso 27 giugno, Valentini aveva chiarito lo scenario, rispondendo che «il Presidente della Repubblica ha preso atto della regolarità della procedura adottata a Monteriggioni, che è stata seguita, passo passo, dal Ministero dell’Interno attraverso il Prefetto di Siena e che, dal punto di vista della formalità, è ineccepibile».

Il ricorso era comunque andato avanti, fino all’udienza inizialmente fissata per il 31 ottobre scorso e poi posticipata a ieri. Il sindaco è arrivato in tribunale accompagnato dagli avvocati difensori, Fabio Pisillo per il Comune di Siena e Domenico Iaria come legale personale. Quarantacinque minuti è durata l’udienza davanti al giudice Caramellino che poi — dopo circa un’ora di sospensione — ha deciso di andare direttamente a sentenza, senza indugiare oltre. Il risultato è, come detto, un ricorso respinto su tutta la linea e Giulia Simi condannata a pagare le spese legali, sia di Valentini che del Comune, per un totale di circa 14mila euro.

«Siamo sempre stati tranquilli e concentrati sui problemi della città — commenta il sindaco — e dispiace, invece, aver dovuto assistere, in questi mesi, a prese di posizione del tutto strumentali e lontane dalle vere esigenze dei cittadini. Continuiamo con serenità il lavoro avviato per Siena».
Dopodiché si lascia andare e scrive su Facebook: «Chi è stato sconfitto nelle urne ha invano tentato di sovvertire il verdetto popolare per via giudiziaria, pretendendo di invalidare la procedura totalmente regolare della mia elezione a sindaco, indifferenti al rischio di far precipitare di nuovo Siena nell’abisso del commissariamento. Ed ora al lavoro, con ancora maggiore serenità».