Il mito di Tex Willer sbarca a Siena

Una grande mostra dal 23 novembre a Santa Maria della Scala dedicata al più longevo dei fumetti italiani

Tex Willer e Kit Carson

Tex Willer e Kit Carson

Siena, 13 novembre 2019 - Appuntamento da non perdere a Siena per tutti gli amanti del fumetto: dal 23 novembre 2019 al 26 gennaio 2020, Santa Maria della Scala ospiterà la mostra dedicata ai 70 anni di Tex Willer, il popolare eroe dei fumetti creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli e dal disegnatore Aurelio Galleppini, in arte Galep. 

La mostra, curata da Gianni Bono in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore e COMICON, racconta la straordinaria vicenda editoriale di un fumetto che è diventato un fenomeno di costume, con il personaggio principale, Tex Willer appunto, che difende i diritti dei più deboli, lavorando per la giustizia anche con metodi sbrigativi ma sempre efficaci. Tex Willer viene celebrato con un’esposizione, di fatto il più importante omaggio mai dedicato ad Aquila della Notte (il nome di Tex come capo dei Navajos), attraverso disegni, fotografie, materiali rari e talvolta inediti, installazioni create appositamente per l’evento: le indimenticabili sfide di Tex con Mefisto, suo nemico di sempre e incarnazione del male; le avventure dove, a capo dei Navajos, affronta banditi e malfattori per salvare le tribù indiane perseguitate; le galoppate sui sentieri polverosi del vecchio West e le scorribande dai caldi deserti del Messico fino alle gelide regioni del Grande Nord.

Nella mostra, i visitatori potranno ammirare, tra i tanti documenti, la prima vignetta di Tex in più lingue, il ritratto di Gianluigi Bonelli e famiglia realizzato da Ferdinando Tacconi, le fotografie di Aurelio Galleppini e la macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli: l’Universal 200 decorata dallo stesso Bonelli e conservata nella sala riunioni della Casa editrice, con la quale sono state create le prime storie di Tex.  

Nel settembre 1948, la sua frase d'esordio, mentre era inseguito da uno sceriffo e dai suoi scagnozzi fu: "Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?". A creare questo eroe western atipico che, assai prima del cinema, rivaluta la cultura indiana e non tratta i “pellerossa” come selvaggi da civilizzare, è, come detto, Gian Luigi Bonelli, un “romanziere prestato al fumetto”. Il modello grafico al quale si ispira il grandissimo disegnatore Galep è quello di Gary Cooper, anche se (come fanno spesso i disegnatori) in Tex Galep mette un po' di sé stesso. Gianluigi Bonelli scriverà 31mila 307 pagine di avventure di Tex, in gran parte disegnate da Galep, autore di 400 copertine consecutive (ennesimo record dei record) con ritmi creativi impressionanti. Da ricordare che nel 1958 la serie cambia formato e prende quello attuale, cosiddetto “bonelliano” a partire dall'albo “La mano rossa”. Capaci di resistere al passare degli anni alle alterne fortune del genere western e ai cambiamenti generazionali del pubblico, Tex Willer e i suoi “pard” (il brontolone ma inseparabile amico Kit Carson; il figlio Kit e lindiano leale e coraggioso Tiger Jack) continuano ad appassionare i lettori.

Dopo Gianluigi Bonelli e Galep si sono alternati grandissimi artisti della sceneggiatura e del disegno. Uno spazio sarà interamente dedicato all'esposizione dei materiali a opera di due noti fumettisti senesi: Giovanni Ticci, che nel 1968 firmò la sua prima avventura texiana,e Alessandro Bocci, disegnatore per Sergio Bonelli Editore dal 2001.