Esposta a Siena la "Madonna del solletico" di Masaccio

Un'opera da sola vale la mostra allestita nella cripta della cattedrale di Siena che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 novembre

La ‘Madonna del Solletico’ del Masaccio in mostra nella ‘Cripta’ del Duomo

La ‘Madonna del Solletico’ del Masaccio in mostra nella ‘Cripta’ del Duomo

Siena, 21 maggio 2021 - Un'opera da sola vale la mostra allestita nella cripta della cattedrale di Siena che domani sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 novembre. E' la "Madonna del solletico", realizzata da Tommaso di Ser Giovanni di Mo'ne di Andreuccio Cassa' detto il Masaccio, su una tavoletta di 24,50 per 18,20 centimetri concessa alla Fabbriceria senese dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt per l'iniziativa senese organizzata dall'Opera metropolitana dedicata alla committenza del cardinale Antonio Casini, vescovo di Siena dal 1408 al 1426. 

"La Madonna del solletico - ha sottolineato Schmidt nel corso della presentazione - è un concentrato di totale bellezza, un'opera che ispira fede, speranza e carita. E' importante il ritorno a Siena di questa tavola del Masaccio, un'opera che il cardinale si poteva portare dietro come oggi si fa con un tablet. Siamo molto contenti di poter lanciar la ripartenza della cultura - ha precisato Schmidt a margine della presentazione - non solo dagli Uffizi, ma anche da altri luoghi. Da Forlì con la grande mostra su Dante, da Ravenna con la mostra sulle arti nel periodo di Dante, e soprattutto qui da Siena con la mostra della Madonna del solletico dipinta quando Casini era vescovo di Siena".

C'è oltre all'aspetto artistico di questa mostra, che avrebbe dovuto svolgersi un anno fa, un altro scopo che Guido Pratesi, rettore dell'opera metropolitana tiene a mettere in evidenza. "Se da una parte abbiamo il Masaccio e le opere del cardinale Casini che abbiamo trovato, dall'altra abbiamo questo personaggio che è sottovalutato a Siena e che fu così importante nel suo tempo che la chiesa lo considerò quasi un altro Papa. Secondo me preparò il mondo culturale romano ad accettare che da Siena potessero arrivare personaggi importanti come Enea Silvio Piccolomini poi papa Pio II, Questa mostra - aggiunge Pratesi - va vista non solo per l'opera d'arte ma anche per il contesto".