Zona gialla non significa semaforo verde

Immagine di repertorio

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Roberto

Borgioni

Una piccola-grande riconquista di normalità. E proprio qui sta il punto. Ora la riconquista ce la dobbiamo meritare, tutti, senza ripetere gli errori, il lassismo, per dirla tutta il menefreghismo che ha macchiato l’estate scorsa, quando ci siamo lasciati andare perché pensavamo che il maledetto virus fosse ormai soltanto un ricordo. E invece no, invece quel morbo che avvelena la nostre vite da più di un anno è ancora qui, tra noi. Lo dicono i dati quotidiani sui nuovi contagi a Siena e in provincia, il sovraffollamento dei reparti Covid delle Scotte, i troppi morti di questi mesi. Per questo zona gialla non può, non deve significare il ’liberi tutti’. E’ giusto per chiunque di noi che i locali riaprano, che la gente possa tornare a fare un minimo di vita sociale, che chi gestisce le attività e che tanto ha patito in questi lunghissimi mesi possa tornare a ricevere i clienti, che insomma ci sia un nuovo barlume di libertà. Ma da domani, ancora di più è davvero determinante stare alle regole, senza perdere di vista una realtà ancora critica. Gli assembramenti in Piazza, la movida pre-coprifuoco, i faccia a faccia senza mascherina vanno evitati come il virus. In altre parole, bisogna tenere la testa sulle spalle e non compromettere quel poco che si è riconquistato. Perché per cominciare ad uscire dal tunnel ci sono voluti mesi di sacrifici, ma per tornare indietro e riprecipitare nel baratro basta un attimo.

Le riunioni su riunioni di questi giorni ci dicono che le scuole, gli autobus, i locali sono sicuri. E allora, come sempre, dipende tutto e soltanto da noi, dai nostri comportamenti. Riflettiamoci con serietà e facciamo le cose di conseguenza, perché zona gialla non significa semaforo verde..