Volontariato, allerta rossa "Ci manca il personale"

Misericordia e Pubblica Assistenza lanciano l’allarme per i servizi da coprire "Molte persone si sono tirate indietro per il Covid. Dura organizzare i turni"

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Inizio del nuovo anno in sofferenza anche per le associazioni di volontariato che svolgono un ruolo primario sia nell’assistenza sanitaria che in quella sociale. Non solo un aiuto alle Aziende Sanitarie locale ma qualcosa di più, che le connotano nel territorio come un vero e proprio punto di riferimento per la cittadinanza. Ma proprio l’emergenza sanitaria ha segnato un momento di svolta nel normale svolgimento delle loro funzioni. "Sì perché – spiega Clode Grazi, presidente della Pubblica Assistenza di Torrita di Siena – il Covid ha inciso fortemente nella nostra organizzazione. MoltI volontari, particolarmente quelli più anziani si sono tirati indietro e direi in maniera del tutto giustificabile, per evidenti problematiche connesse con il contagio. Abbiamo a disposizione 12 mezzi – aggiunge - di cui 3 ambulanze e abbiamo grosse difficoltà ad organizzare i turni di reperibilità".

"Tra l’altro – continua Grazi – ci è stato tolto dalla Regione anche l’ausilio dei giovani dediti al servizio civile venendo così a mancare altri 5-6 operatori molto importanti per le nostre esigenze. Sono invece diminuiti, proprio a causa del virus, gli interventi di urgenza, per la paura delle persone di farsi ricoverare negli ospedali. Qual è il bisogno prioritario della vostra associazione ? "Sicuramente quello di poter riprendere la nostra attività a regime per la quale abbiamo comunque bisogno di nuove risorse considerando che se un anno fa avevamo una quarantina di volontari, ad oggi i numeri sono di fatto dimezzati". All’unisono il pensiero di Claudio Giardini da alcuni anni Governatore della Misericordia di Sinalunga. "Ogni giorno abbiamo bisogno di almeno 9 persone per la copertura e la turnazione di tutti i servizi, da quelli di emergenza, a quelli di assistenza, al punto di pronto soccorso e attualmente siamo in grossa difficoltà. Questo perché molti volontari si sono allontanati all’indomani del primo lockdown e a tutt’oggi dobbiamo fare i salti mortali per garantire tutti i servizi. Fortunatamente siamo riusciti a mantenerli tutti efficienti, ma il futuro non è sicuramente roseo. Ad oggi molti servizi attinenti a quelli più espressamente sociali, come l’accompagnamento delle persone alle visite mediche o fisioterapiche sono fortemente diminuiti a causa dell’emergenza sanitaria. Ma in prospettiva futura quando il tutto riprenderà regolarmente è evidente che abbiamo assolutamente bisogno di sostegno di risorse umane per non dover ricorrere all’ausilio di dipendenti di altre aziende perché attualmente contiamo, oltre che sui pochi dipendenti, soltanto su poco più di una decina di volontari".

Massimo Tavanti