Davanti a loro il paravento nero. Spesso usato nei casi in cui le donne, presunte vittime di violenza, ricostruiscono la loro odissea in aula. Una protezione che le fa sentire, appunto, più tranquille nel ripercorrere, davanti al collegio e agli avvocati, tappe dolorose della vita. Proprio quel paravento separava il presunto guru di Montepulciano da quelle che la procura ritiene siano state vittime di abusi da parte sua. Che sono stati ricostruiti nel corso di un’udienza particolarmente lunga, iniziata alle 11 e terminata alle 16.15. Come sempre a porte chiuse. Necessarie oltre due ore per la deposizione della prima parte offesa e almeno altrettante per la seconda, avvenuta nel pomeriggio. Entrambe persone che vivono fuori dalla provincia di Siena, una addirittura extra regione, assistita dallo studio legale Gonzi di Chianciano. Sollecitate dalle domande del pm Silvia Benetti hanno riferito cosa ricordavano di ciò che è avvenuto nel periodo oggetto dell’inchiesta, quando frequentavano i corsi organizzati dal presunto guru accusato, oltre che di violenze sessuali anche di maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione di psicoterapeuta. Anche lui in aula, è sempre stato presente accanto ai difensori Michele Vaira e Luigi Paganelli. Anche il presidente del collegio Fabio Frangini ieri ha posto domande, si è intuito al di là della porta a vetro che tutelava i contenuti dell’udienza. "Da professionisti del diritto e del processo – si è limitato a commentare l’avvocato Luigi Paganelli – tutti stiamo ancora cercando di capire davvero quale sia l’entità dei fatti, dopo dovremo entrare nella sostanza giuridica". Grande prudenza e riservatezza, dunque, su un processo che probabilmente proseguirà ancora a lungo. Basta pensare che sono un centinaio solo i testimoni della difesa. La prossima udienza sarà il 27 marzo: verranno sentite due sorelle, anch’esse presunte vittime.
La.Valde.